Conflitto di interessi, cosa prevede la delega al Governo

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ROMA (Public Policy) – Da una delega al Governo per rivedere la normativa all’abrogazione della “legge Frattini”, passando per una serie di definizioni che riguardano i titolari di cariche di governo.

Con 133 voti favorevoli, 84 contrari e 12 astenuti l’aula della Camera ha approvato martedì in prima lettura la proposta di legge che contiene disposizioni “in materia di conflitti di interessi” e punta a riformare la disciplina. Il testo passa così al Senato per ricevere l’ok definitivo. Durante l’iter in commissione Affari costituzionali il testo, presentato dal Movimento 5 stelle, è stato modificato radicalmente con un emendamento che ha sostituito l’articolo 1 della pdl con la previsione di una delega e soppresso gli articoli che vanno dal 2 al 18 del testo. Nel corso dell’esame nell’aula di Montecitorio il presidente del M5s Giuseppe Conte ha ritirato la sua firma dalla proposta di legge.

DELEGA AL GOVERNO 

Come dicevamo, il Governo “è delegato ad adottare”, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della pdl, un dlgs per la riforma della “disciplina in materia di conflitti di interessi dei titolari di cariche di governo statali e regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano nonché dei presidenti e componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione”.

CRITERI DLGS 

Il dlgs che verrà adottato dal Governo dovrà rispettare una serie di “principi e criteri direttivi”, come ad esempio l’individuazione di “una situazione di conflitto di interessi quando uno dei soggetti partecipa all’adozione di un atto o omette l’adozione di un atto dovuto trovandosi in una delle situazioni di incompatibilità”.

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RIC