Consumi, Coldiretti: -0,2% dei prezzi alimentari, rischio deflazione

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Consumi, coldiretti: -0,2% dei prezzi alimentari, rischio deflazione

TAGLIO ALLA SPESA FAMILIARE PER CIBO E BEVANDE STIMATO IN 5 MILIARDI NEL 2013

(Public Policy) – Roma, 12 nov – A pesare maggiormente sul crollo dell’inflazione è il calo dei prezzi alimentari che si sono ridotti ad ottobre dello 0,2% su base congiunturale, per effetto di un taglio alla spesa familiare per cibo e bevande stimato in 5 miliardi nel 2013. Coldiretti, commentando i dati Istat (vedi Public policy “PREZZI, ISTAT: IN OTTOBRE…” delle 10,04), sottolinea che l’effetto della spending review degli italiani è stato più forte dell’aumento dell’aliquota Iva. C’è il rischio deflazione perché la situazione economica generale del Paese – spiega la Coldiretti – non è in grado di sopportare aumenti di prezzi che si riflettono sul potere di acquisto delle famiglie e quindi sull’andamento dei consumi.

Il risultato è – annota la Coldiretti – che i prezzi degli alimentari sono calati su base congiunturale dal 3,5% per la frutta al’1,4 per i vegetali freschi ma cali congiunturali si rilevano inoltre per i prezzi del pesce fresco di mare di pescata (-2%) e di acqua dolce (-1%). Per contro – aggiunge la Coldiretti – si registrano leggeri aumenti su base dei prezzi della carne ovina e caprina e delle altre carni (+0,6%), del latte fresco (+0,4%) e dei vini (+0,5%). Su base tendenziale – conclude la Coldiretti – i prodotti alimentari aumentano dell’1,5% rispetto all’incremento dello 0,8 fatto segnare dall’inflazione in generale. (Public Policy)

SPE