Cosa ha detto Von der Leyen a Davos: Cina e Usa, energia e commercio

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Dal commercio alla Cina, passando per l’energia, il rapporto con gli Stati Uniti e per gli impegni sul clima. Sono tanti i punti toccati dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il suo intervento al World economic forum a Davos.

“Siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica. Le principali economie mondiali si contendono l’accesso alle materie prime, alle nuove tecnologie e alle rotte commerciali globali – ha detto von der Leyen -. Dall’intelligenza artificiale alla tecnologia pulita, dalla quantistica allo spazio, dall’Artico al Mar Cinese Meridionale: la gara è aperta“. La presidente della Commissione ha detto di aspettarsi un uso frequente di sanzioni, controlli sulle esportazioni e dazi. “Ma è importante bilanciare l’imperativo di salvaguardare la nostra sicurezza con l’opportunità di innovare e migliorare la nostra prosperità. In questo spirito, dovremo lavorare insieme per evitare una corsa globale al ribasso. Perché non è nell’interesse di nessuno rompere i legami nell’economia globale”, ha detto von der Leyen.

Von der Leyen ha ribadito la volontà di creare una Unione dei mercati dei capitali, “con nuovi prodotti europei di risparmio e investimento, nuovi incentivi per il capitale di rischio e una nuova spinta per garantire un flusso continuo di investimenti in tutta l’Unione”. La presidente della Commissione europea ha poi citato la semplificazione: “Oggi il mercato unico europeo presenta ancora troppe barriere nazionali. A volte le imprese hanno a che fare con 27 legislazioni nazionali. Offriremo invece alle aziende innovative di operare in tutta l’Unione con un unico insieme di regole. Lo chiameremo il 28° regime. Diritto societario, insolvenza, diritto del lavoro, fiscalità: un quadro unico e semplice in tutta l’Unione. Ciò contribuirà ad abbattere gli ostacoli più comuni alla scalata in tutta Europa. Perché la scala continentale è la nostra più grande risorsa in un mondo di giganti”. Von der Leyen ha poi detto di voler avviare una semplificazione delle norme in materia di finanza sostenibile e di due diligence.

Sull’energia, la presidente della Commissione Ue ha detto che “l’energia pulita è la risposta a medio termine, perché è economica, crea buoni posti di lavoro e rafforza la nostra indipendenza energetica. Già oggi l’Europa genera più elettricità dall’eolico e dal solare che da tutti i combustibili fossili messi insieme. Ma c’è ancora del lavoro da fare – ha avvertito – per trasferire questi benefici alle imprese e alle persone”. Von der Leyen ha ribadito la necessità di diversificare le forniture energetiche ed espandere le rinnovabili e, in alcuni Paesi, anche il nucleare. “Dovremo investire in tecnologie energetiche pulite di nuova generazione, come la fusione, la geotermia avanzata e le batterie allo stato solido – ha detto, anticipando i temi che entreranno nel piano d’azione che verrà presentato il mese prossimo -. Dobbiamo anche mobilitare più capitale privato per modernizzare le nostre reti elettriche e le infrastrutture di stoccaggio. Dobbiamo rimuovere tutti gli ostacoli che ancora si frappongono alla nostra Unione dell’energia. E dobbiamo collegare meglio i nostri sistemi energetici puliti e a basse emissioni di carbonio”.

Sul clima, von der Leyen ha ribadito l’importanza dell’accordo di Parigi, dal quale Trump è uscito. “L’Europa continuerà a cercare la cooperazione, non solo con i nostri amici di lunga data, ma con tutti i Paesi con cui condividiamo gli interessi. Il nostro messaggio al mondo è semplice: se ci sono vantaggi reciproci in vista, siamo pronti a impegnarci con voi. Se volete migliorare le vostre industrie a tecnologia pulita, se volete potenziare le vostre infrastrutture digitali, l’Europa è aperta agli affari”, ha detto la presidente della Commissione. Un messaggio simile ha riguardato il commercio, con l’annuncio del primo viaggio della nuova Commissione in India per “rafforzare il partenariato strategico con il più grande Paese e la più grande democrazia del mondo”. Sulla Cina, la parola d’ordine è stata ancora de-risking. Per von der Leyen occorre continuare “a ridurre il rischio della nostra economia” ma anche “approfondire le nostre relazioni con la Cina” e, ove possibile, “espandere i nostri legami commerciali e di investimento. È tempo di perseguire una relazione più equilibrata con la Cina, in uno spirito di equità e reciprocità”, ha detto.

Sugli Usa, von der Leyen ha ricordato i tanti legami che accomunano i due lati dell’Oceano Atlantico, per poi avvertire: “La posta in gioco è alta per entrambe le parti. La nostra prima priorità sarà quindi quella di impegnarci tempestivamente, discutere di interessi comuni ed essere pronti a negoziare. Saremo pragmatici, ma resteremo sempre fedeli ai nostri principi per proteggere i nostri interessi e sostenere i nostri valori – questo è il modo europeo“. (Public Policy / Policy Europe) NAF