Cuneo fiscale, nel dl una soluzione mista: le proposte sul tavolo

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di Viola Contursi

ROMA (Public Policy) – Nel decreto legge per la riduzione del cuneo fiscale, atteso per fine mese, si dovrebbe arrivare a un intervento misto: aumentare da 80 a 100 euro il bonus Renzi, lasciandolo sottoforma di bonus fiscale, per i redditi fino ai 26-30 mila euro; ed estendere il beneficio, con un importo ridotto, ai lavoratori dipendenti con redditi oltre i 26mila euro (che oggi non percepiscono il bonus Renzi) e fino a 35-40 mila euro, ma sottoforma di detrazione fiscale. Lo si apprende da fonti di Governo.

Il decreto in preparazione al Mef serve per utilizzare i 3 miliardi stanziati per quest’anno dalla legge di Bilancio 2020, e i 5 miliardi stanziati per il prossimo anno, finalizzati alla riduzione del cuneo fiscale. Che si traduce nell’aumento dei soldi in busta per i lavoratori dipendenti a partire da luglio 2020.

Il ragionamento che sta alla base di una soluzione “mista”, spiegano fonti di Governo, sarebbe che, trasformare il bonus Renzi in detrazione anche per i redditi bassi potrebbe produrre delle storture che porterebbero in alcuni casi persone che oggi percepiscono gli 80 euro in busta a vederseli azzerati. Prendiamo ad esempio il caso di un lavoratore dipendente con un reddito annuo di 10mila euro, che beneficia della detrazione per lavoro dipendente e anche della detrazione per uno o più figli a carico. Questo lavoratore oggi percepisce ogni mese in busta paga il bonus da 80 euro. Se questo bonus diventasse una detrazione fiscale, però, si ridurrebbe l’imposta che nel suo caso però potrebbe essere già azzerata dalle altre detrazioni. E il risultato sarebbe quindi l’annullamento di fatto degli 80 euro.

Lo stesso problema invece non si produrrebbe per redditi più alti, che sono assoggettati a un’imposta più alta e per cui quindi il taglio del cuneo può avere effetto grazie a una detrazione fiscale che gli potrebbe portare un aumento in busta paga di circa 300 euro medi annui. (Public Policy)

@VioC