ROMA (Public Policy) – Il numero dei profughi ucraini ospitati in Moldova e le criticità politiche ed economiche acuite dallo scoppio della guerra. E ancora: le preoccupazioni connesse alla presenza russa in Transnistria e l’attuale blocco del porto di Odessa. Questi i temi principali che Anatolie Urecheanu, ambasciatore della Repubblica di Moldova in Italia, ha affrontato nel corso dell’audizione dello scorso 13 aprile in commissione Esteri alla Camera, in merito agli sviluppi del conflitto russo-ucraino. Durante il suo intervento, l’ambasciatore si è soffermato soprattutto sulla prospettiva di un futuro ingresso della Moldova all’interno dell’Unione europea, mettendo in luce i legami economici e sociali già esistenti con l’Ue e l’impegno del Governo filo-europeo, da poco eletto, nell’attuazione delle riforme necessarie a favorire l’integrazione.
Per l’ambasciatore di Moldova, la guerra in Ucraina rappresenta la “minaccia più grande per l’Europa dalla seconda guerra mondiale”, con atrocità come quelle di Bucha, “che hanno mostrato come la Federazione russa pratichi crimini di guerra come metodo per raggiungere i suoi obiettivi militari”. Oltre al sostegno all’Ucraina, espresso sul piano internazionale, la Repubblica di Moldova “ha ricevuto quasi 400.000 profughi dall’Ucraina fornendo loro assistenza e realizzando “la più grande operazione umanitaria nella storia del Paese, con 107 centri di accoglienza aperti per i rifugiati”. In base ai numeri forniti da Urecheanu, attualmente, sarebbero presenti nel Paese “circa 93.000 rifugiati ucraini”, di cui la metà sarebbero bambini. Tuttavia – ha aggiunto – la dimensioni del nostro Paese e la situazione economica post-pandemica”, fanno sì che “l’enorme afflusso di profughi che sono entrati nella Repubblica di Moldova rappresenti per noi una grande sfida, di gran lunga superiore alle nostre capacità”. Da qui la richiesta di “strumenti finanziari flessibili al fine di far fronte alla situazione” e di “un’assistenza coordinata per ricollocare le persone in altri Paesi dell’Unione”.
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VAL
(nella foto: l’Arco di trionfo a Chișinău, la capitale della Moldova)