Ddl Concorrenza, tutti i nodi sul tavolo: il primo è politico

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di Francesco Ciaraffo

ROMA (Public Policy) – In calendario per martedì prossimo una riunione dei capigruppo di maggioranza di Camera e Senato sul ddl Concorrenza. Il provvedimento è al momento in stand by in commissione Industria di Palazzo Madama, anche per il concomitante esame del dl Taglia prezzi in 10a.

Ma a rallentare i lavori sul provvedimento pesa soprattutto il quadro politico e le tensioni all’interno della maggioranza su altri provvedimenti, primo tra tutti la delega fiscale.

La riunione di martedì, quindi, servirà a fare il punto sull’iter del ddl, sul quale non si è ancora iniziato a votare sui circa mille emendamenti presentati. Sul ddl poi, non mancano diversi punti di frizione all’interno della maggioranza, in particolare sul tema delle concessioni balneari e idroelettriche.

Su questo secondo punto, il provvedimento approvato dal Governo punta ad accelerare le gare per l’assegnazione delle concessioni al termine della scadenza fissata. Una misura su cui praticamente tutti gli stakeholder si sono detti contrari durante le audizioni in commissione tanto da chiederne lo stralcio. La cancellazione dell’articolo dal ddl non sembra essere una via praticabile anche perché la messa a gara è uno degli obiettivi previsti dal Pnrr.

L’Esecutivo – apprende Public Policy – sarebbe comunque intenzionato a rivedere la norma. Da una parte si punterebbe ad allungare le concessioni in essere fino al 31 dicembre 2023; dall’altro si punterebbe a indicare alle Regioni una priorità di indirizzo sulla tipologia di gara, prediligendo il project. In sostanza, il concessionario uscente sarebbe incaricato di redigere un progetto da mettere a gara; se un concorrente offrisse condizioni migliori, il titolare della concessioni potrebbe comunque esercitare una sorta di diritto di prelazione, accettando però le migliori condizioni offerte dal concorrente.

Un altro fattore di rallentamento è rappresentato dall’esigenza della maggioranza di verificare le riformulazioni in lavorazione anche alla luce dei provvedimenti che vengono via via approvati. Per esempio, il dl Bollette-energia contiene proprio una norma sull’idroelettrico la cui compatibilità con le riformulazioni va controllata.

Ma, come si diceva, in questa fase a pesare di più è il quadro politico. Diverse fonti parlamentari sottolineano come in questo momento sia in particolar modo il Pd a spingere affinchè il ddl sia esaminato sia al Senato che alla Camera, con possibilità di modificarlo anche a Montecitorio. Dall’altra parte, fonti dem ricordano come la necessità di una doppia lettura fosse sostenuta da tutti i gruppi. Ma perchè sarebbero proprio i dem a sottolineare l’esigenza di un passaggio che non sia puramente formale alla Camera? Per rispondere a questa domanda occorre sottolineare il quadro che si è delineato sui molti dossier aperti.

Secondo alcune fonti parlamentari, infatti, sarebbero i paletti e i distinguo del centrodestra sulla delega fiscale a spingere i dem a un atteggiamento più duro sul ddl Concorrenza. Il tema, come detto, sarà affrontato martedì all’incontro politico tra i gruppi, durante il quale, comunque, il Governo ricorderà ai partiti l’impegno di approvare il ddl entro giugno per arrivare poi al via libera dei decreti legislativi entro la fine dell’anno anche per rispettare i termini previsti dal Pnrr. Al tavolo tra i capigruppo, seguirà poi un incontro di maggioranza, al momento previsto per il tardo pomeriggio di martedì.  (Public Policy)

@fraciaraffo