di Luca Iacovacci
ROMA (Public Policy) – Istituire (di nuovo) un ente autonomo di diritto pubblico per l’acquedotto pugliese con autonomia patrimoniale, contabile e finanziaria, per sostituire finalità e compiti di pertinenza della società per azioni ‘acquedotto pugliese’. Prevedendo, anche, disposizioni regolamentari del Mit, concertate con i dicasteri dell’Economia e dello Sviluppo economico, per le norme di attuazione dell’ente.
È questo, in sintesi, l’oggetto del disegno di legge del Movimento 5 stelle, a prima firma di Lello Ciampolillo, sui cui la scorsa settimana l’aula del Senato ha negato la richiesta di deliberazione d’urgenza.
La proposta 5 stelle vorrebbe un ritorno, di fatto, al regime pre-1999, anno in cui, in conformità alle disposizioni di riforma della legge Bassanini, si trasformò l’ente autonomo acquedotto pugliese in società per azioni.
ITER E CONTENUTI DEL DDL CIAMPOLILLO
Il progetto di legge, assegnato alla commissione Ambiente al Senato in sede referente nel luglio 2013 non è ancora stato calendarizzato dalla 13esima (sono previsti anche i pareri in sede consultiva delle commissioni: Affari costituzionali, Bilancio, Finanze, Lavori pubblici e Ue).
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