di Flavia Scicchitano
ROMA (Public Policy) – Un Sistema nazionale di governo delle liste di attesa per coordinare le azioni nazionali, gestire l’equilibrio tra domanda e offerta e vigilare sull’appropriatezza delle prestazioni. Un registro delle segnalazioni online per raccogliere dai cittadini disservizi e criticità e la ridefinizione dei compiti dell’Osservatorio nazionale. E ancora: un nuovo indicatore per misurare l’aderenza terapeutica nel monitoraggio dell’assistenza sanitaria, misure premiali per le Regioni che garantiscono il rispetto dei tempi massimi di attesa, un maggiore coinvolgimento degli specializzandi in corsia e primari in servizio fino a 72 anni ma senza mantenere l’incarico apicale.
L’aula del Senato ha approvato la scorsa settimana il disegno di legge sulle prestazioni sanitarie con 78 voti favorevoli, 47 contrari e nessuna astensione. Il provvedimento, di iniziativa del ministro della Salute, Orazio Schillaci, contiene norme sulla prescrizione ed erogazione delle visite specialistiche ambulatoriali, sull’istituzione e il funzionamento del sistema nazionale che gestisce le liste di attesa, misure per la loro riduzione e per il reclutamento del personale sanitario.
Il via libera era atteso già da diverse settimane, ma il percorso del disegno di legge è stato rallentato da numerose bocciature da parte del Mef per mancanza di copertura di alcuni emendamenti approvati in commissione dalla maggioranza, come quello sulle rette delle Rsa e sulla sanità integrativa. Il testo passa ora all’esame della Camera.
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