Farmaci, cosa prevede il ddl per il riordino della legislazione

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ROMA (Public Policy) – Nell’esercizio della delega contenuta nel ddl approvato giovedì in Cdm “per la riforma e il riordino della legislazione farmaceutica”, il Governo è chiamato a “rivedere la disciplina riguardante la distribuzione dei medicinali, anche favorendo la produzione interna di principi attivi ed eccipienti, in particolare per i pazienti affetti da patologie rare, croniche o invalidanti, al fine di promuovere un accesso più equo, continuativo e personalizzato a tali medicinali, anche galenici”. L’Esecutivo, inoltre, dovrà “prevedere l’adeguamento o la revisione dei tetti della spesa farmaceutica, nonché la revisione dei meccanismi di payback“.

Lo prevede la bozza, presa in visione da Public Policy, del provvedimento.

Il Testo unico è frutto del lavoro congiunto di cinque ministeri (Salute, Economia e Finanze, Imprese e Made in Italy, Ambiente e Giustizia) che saranno coinvolti anche nell’adozione dei decreti attuativi entro il 31 dicembre 2026.

I decreti legislativi dovranno anche “prevedere l’implementazione dei sistemi informativi nazionali e regionali”. In particolare, “integrando i dati risultanti nel Sistema tessera sanitaria riguardanti prescrizione, dispensazione, prezzi, consumi e stock farmaceutici in tempo reale, anche al fine di monitorare la carenza di farmaci, con l’espressa previsione della tempestiva comunicazione da parte delle aziende farmaceutiche in caso di interruzione della commercializzazione”.

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GPA