Il dl Aiuti e i beni congelati degli oligarchi russi: cosa cambia

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ROMA (Public Policy) – Nell’ambito del congelamento delle proprietà di oligarchi e magnati russi legati a Vladimir Putin e finiti nella black list dell’Ue, si prevede che le navi e aerei sequestrati a cui attribuire la bandiera nazionale, potranno essere iscritti temporaneamente (per tutta la durata del congelamento dei beni) nei registri e archivi telematici appositi a nome dell’erario, senza documentazione tecnica, e senza che lo Stato paghi (sostanzialmente a sè stesso) alcuna tassa o bollo. La sospensione del pagamento di tasse e bolli vigerebbe per tutto il periodo del congelamento.

Questo quanto prevede una riformulazione di tre emendamenti al dl Aiuti, che dovrebbe essere presentata nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, secondo quanto risulta a Public Policy. La riformulazione, elaborata da Governo e relatori, dovrebbe rientrare tra gli emendamenti che dovrebbero essere approvati dalle commissioni.

L’emendamento riformulato, che punta a inserire nel dl Aiuti un articolo aggiuntivo (il 48 bis), prevede inoltre che la custodia dei mezzi congelati sarà affidata prioritariamente alle strutture portuali e aeroportuali statali, civili e militari, che dovranno essere messe a disposizione a titolo gratuito. E saranno l’Agenzia del demanio e il Mims a prendere decisioni sull’attività di custodia, manutenzione e gestione dei beni congelati.

Per attuare queste misure, si legge nell’emendamento riformulato e che sarà posto ai voti in questi giorni, si aggiungono 6,1 milioni di euro per quest’anno alle risorse già stanziate dal dl Ucraina (pari a 13,7 milioni di euro sempre per il 2022) per l’attuazione delle misure di congelamento delle risorse economiche derivanti dalla crisi internazionale in atto in Ucraina. (Public Policy) VIC