ROMA (Public Policy) – Cadono i riferimenti alla nascita in Italia, restano, con precisazioni, quelli sulla residenza. Così la maggioranza, approvando una riformulazione del Governo ad alcuni emendamenti parlamentari, ha trovato la quadra sul decreto Cittadinanza all’esame della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, finalizzato a restringere le maglie della cittadinanza iure sanguinis e da convertire entro il 27 maggio.
Alla fine, la Lega l’ha in parte spuntata e nel provvedimento non sono rimasti riferimenti alla nascita in Italia di un genitore-cittadino o di un nonno-cittadino del richiedente. Il Carroccio riteneva infatti questi principi troppo lontani dallo ius sanguinis e orientabili, in futuro, a criteri diversi, come lo ius soli. E sul punto aveva trovato il sostegno del Maie, con l’emendamento proposto dal senatore Mario Alejandro Borghese.
Trovata la quadra sul punto, la commissione Affari costituzionali ha proceduto spedita. Giovedì mattina sono stati votati i primi 81 emendamenti e l’iter dovrebbe chiudersi martedì, quando la 1a è convocata alle 13 (ancora una decina gli emendamenti da esaminare). Il testo potrebbe arrivare in aula il giorno successivo.
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(foto cc Palazzo Chigi)





