di Marta Borghese
ROMA (Public Policy) – Per capire quale sarà il futuro del dl Sicurezza bisognerà aspettare questa settimana, quando è attesa la “grande tagliola” – così dicono fonti parlamentari di maggioranza – sugli emendamenti. Sono 1.949 quelli depositati dai gruppi nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia di Montecitorio. E le proposte sono arrivate anche da tutti partiti di maggioranza. È soprattutto su queste, spiegano ancora fonti di maggioranza, che bisognerà decidere.
Il relatore di Forza Italia per la commissione Giustizia, Davide Bellomo, non esclude neppure che il provvedimento si possa toccare: “Non parlerei di modifiche, ma eventualmente di integrazioni, credo di sì”.
Il riferimento sarebbe in particolare alla proposta della Lega a prima firma del capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, che introduce un inasprimento delle pene per scippi e furti in abitazione. Ma potrebbe estendersi anche a un emendamento – presentato sia da Lega sia da FdI – per estendere a tutti i tipi di abitazione il nuovo reato di occupazione arbitraria di immobili.
I tempi, però, sono stretti. Sul rischio di arrivare in aula senza mandato ai relatori, con la questione di fiducia, Bellomo commenta a Public Policy: “Al momento non c’è questa previsione anche perché dobbiamo innanzitutto vedere quanti emendamenti ci sono. Una volta che sappiamo quanti emendamenti sono stati ritenuti ammissibili, abbiamo anche una dimensione del lavoro da effettuare. La tendenza oggi è non voler mettere la fiducia, però i lavori parlamentari poi magari ne impongono la necessità. L’intenzione oggi è fare il lavoro parlamentare idoneo per arrivare in aula attraverso un voto normale e non di fiducia”.
Anche la collega Augusta Montaruli (FdI), relatrice per la Affari costituzionali, conferma che, al momento, non si sta parlando della questione di fiducia.
@BorgheseMarta