ROMA (Public Policy) – Il decreto Crescita è fermo alla Ragioneria generale dello Stato in attesa del ‘bollino‘. Lo riferiscono a Public Policy fonti di Governo. A quanto si apprende, il decreto legge è stato messo in stand by a causa della norma sul risarcimento dei risparmiatori – azionisti e obbligazionisti – ‘truffati’ dalle banche fallite.
Dalle associazioni è stato sollevato il problema che, alla luce dei paletti che verrebbero previsti per poter accedere ai rimborsi ‘veloci’, coloro che hanno acquistato titoli sul mercato secondario risulterebbero esclusi da questo primo ‘binario’ nel nuovo disegno che sta mettendo a punto il Governo. La proposta del Mef, infatti, prevede due ‘binari’, uno semplificato (più veloce) e uno più complesso (per chi ha un reddito superiore a 35mila euro o un patrimonio sopra 100mila euro). In quest’ultimo caso potrebbero ricadere indirettamente coloro che hanno acquistato sul mercato secondario. Una decisione – viene riferito – che ridurrebbe “sensibilmente” la platea di coloro che potranno accedere ai ristori veloci.
Le nuove norme del dl Crescita andrebbero a modificare la parte della manovra relativa al Fir (Fondo indennizzo risparmiatori). In particolare, come spiegato durante l’ultimo question time in aula alla Camera dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, il doppio binario “introduce un meccanismo di indennizzo forfettario per i risparmiatori che versino in condizioni di vulnerabilità sociale”.
“Più nello specifico – ha dettagliato il ministro – si definiscono le modalità di erogazione dell’indennizzo forfettario riservato alle categorie dei risparmiatori persone fisiche che si trovino al di sotto di determinate soglie reddituali o del patrimonio immobiliare. Per questi risparmiatori un’apposita commissione tecnica, composta da nove membri in possesso di idonei requisiti di competenza, indipendenza, onorabilità e probità, proverà a verificare esclusivamente la sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi ai fini dell’erogazione dell’indennizzo. Per i restanti risparmiatori si prevede una procedura di verifica comunque celere da parte della medesima commissione tecnica resa possibile, in particolare, dalla tipizzazione delle violazioni massive e dei criteri di verifica dei requisiti di accesso al Fondo”.
Il riferimento del ministro Fraccaro ai “risparmiatori persone fisiche” in relazione al primo ‘binario’ semplificato, fa intendere che da queste procedura verrebbero escluse anche le persone giuridiche che, è stato previsto, possono comunque accedere al Fondo. Si tratta di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, e anche delle microimprese (che occupano meno di 10 persone e hanno un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro).
L’inclusione di queste persone giuridiche tra i soggetti beneficiari dei ristori era dubbia dal punto di vista delle norme europee e questo spiega il fatto che, nelle intenzioni del Governo, debbano accedere al secondo ‘binario’.