ROMA (Public Policy) – Posticipo dei rimborso della cosiddetta busta paga pesante; proroga dello stop del pagamento del canone Rai e delle bollette di acqua, luce e gas; proroga dello stop del pagamento dei premi di assicurazione, dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro.
Era questo l’impianto di partenza del decreto Terremoto approvato al Senato (il terzo, se si escludono le altre norme inserite in provvedimenti diversi, dalla prima scossa che il 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia), che rappresenta l’ultimo atto del Governo Gentiloni. Nel corso di questa prima lettura parlamentare il provvedimento si è arricchito di diverse misure, a cominciare dalla proroga fino alla fine di quest’anno dello Stato di emergenza con uno stanziamento di 300 milioni.
Altre novità riguardano la possibilità di realizzare delle aree attrezzate destinate ai proprietari di seconde case, per cercare di risollevare quei paesi – come Amatrice – che si durante il periodo estivo avevano un boom di residenti con ricadute sull’economia locale; la previsione di una procedura accelerata per le domande di sanatoria pendenti, riguardanti piccoli abusi, che bloccano l’iter di ricostruzione; una sanatoria a tempo per i terremotati che si sono autocostruiti delle casette di emergenza e che nel frattempo si sono visti recapitare ordinanze di demolizione; una proroga per il pagamento di mutui per imprese e famiglie.
Per quanto riguarda la questione delle risorse chieste indietro dalla Commissione europea alle imprese de L’Aquila per la mancata comunicazione di aiuti di Stato un ordine del giorno ha impegnato il Governo su questo fronte mentre un emendamento ha dato più tempo al nostro Paese per inviare a Bruxelles le relative osservazioni.
Ecco, nel dettaglio, tutte le misure previste dal decreto che ora dovrà arrivare alla Camera dove, con tutta probabilità, subirà ulteriori modifiche.
PROROGA RIMBORSO BUSTA PAGA PESANTE
La data di inizio del rimborso da parte di lavoratori dipendenti e pensionati della cosiddetta busta paga pesante viene posticipato dal 31 maggio 2018 al 16 gennaio 2019. La durata temporale del periodo di rateizzazione viene estesa da 24 mesi a 60 mesi.
PROROGA STOP PAGAMENTO ASSICURAZIONE E CONTRIBUTI
Prorogato al 1° gennaio 2019 l’inizio del pagamento dei premi di assicurazione, dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, con la possibilità di spalmarlo in 60 rate.
PROROGA STOP CANONE RAI E BOLLETTE
Posticipato l’inizio del pagamento sia del canone Rai fino al 2021, sia delle utenze domestiche – luce, gas, telefonia e assicurazioni – fino al primo gennaio 2019.
SANATORIA TEMPORANEA PER CASETTE AUTOCOSTRUITE
Viene prevista una sanatoria temporanea per i terremotati che si sono autocostruiti delle casette di emergenza e che, nel frattempo, si sono visti recapitare sanzioni e ordinanze di demolizione. Quindi stop alle sanzioni e inefficacia delle ordinanze di demolizione, di restituzione e di sequestro preventivo emanate fino ad ora.
Le opere realizzate (manufatti leggeri, prefabbricati, roulottes, camper, case mobili) dovranno essere demoliti o rimossi entro 90 giorni dall’emanazione dell’ordinanza di agibilità dell’immobile di proprietà distrutto o danneggiato. “In caso di inadempimento alle attività di demolizione – si legge – provvede il Comune nel cui territorio è stato realizzato l’intervento, a spese del responsabile della realizzazione delle opere o manufatti o strutture”. Per garantire l’attuazione degli obblighi di demolizione l’emendamento prevede che la domanda di contributo deve essere corredata, a pena di inammissibilità, da apposita garanzia sotto forma di cauzione in titoli di Stato o garantiti dallo Stato, al valore di borsa, ovvero di fideiussione rilasciata da imprese bancarie o assicurative.
SANATORIA PER ABUSI PREGRESSI
Si prevede anche un iter semplificato, o sanatoria, per sistemare le lievi difformità edilizie delle case delle zone colpite dal terremoto del 2016 e 2017 (fatte senza Scia): in questo caso si potrà presentare una Scia in sanatoria, pagare una multa fino a un massimo di circa 5mila euro e accedere comuneu alle risorse per la ricostruzione.
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NAF-VIC