Difesa, cosa prevede il ddl all’esame delle Camere

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ROMA (Public Policy) – “Delineare, con una prospettiva di medio termine, lo strumento militare che possa meglio assolvere i compiti di sicurezza internazionale e di difesa, individuando al contempo il modello di governance e di conseguente organizzazione che possa garantire la rispondenza a moderni criteri di efficacia, efficienza ed economicità“.

Questo, come riporta la relazione illustrativa, l’obiettivo del ddl per la riorganizzazione della Difesa approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, che ora sarà trasmesso al Parlamento, attua il Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa, approvato dal Consiglio supremo di difesa il 21 aprile 2015.

Il ddl – composto da 11 articoli, di cui 3 deleghe al Governo – individua quattro ambiti di intervento: revisione della governance; adeguamento del modello operativo con il passaggio da una visione interforze delle Forze armate ad una maggiore integrazione fra le varie componenti; conseguente rimodulazione del modello professionale, da realizzare attraverso un incremento della aliquota di personale a tempo determinato e un proporzionale decremento di quella del personale in servizio permanente, in modo da assicurare la graduale diminuzione dell’età media dei militari in servizio; politica scientifica, industriale e di innovazione tecnologica.

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NAF