DIMISSIONI MANGILI, PD PDL E SCELTA CIVICA COMPATTI CONTRO M5S

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Senato - seduta inaugurale XVII legislatura

SENATO, RESPINTE PER LA SECONDA VOLTA LE DIMISSIONI DI MANGILI
(Public Policy) – Roma, 17 apr – Il Senato ha respinto con
186 voti contrari e 57 a favore le dimissioni della
senatrice del M5s Giovanna Mangili.

SENATO, MANGILI (MISTO): BASTA STRUMENTALIZZAZIONI,
ACCETTATE LE DIMISSIONI

(Public Policy) – Roma, 17 apr – “Motivi personali”
ribadisce Giovanna Mangili, senatrice eletta nelle file del
M5s oggi iscritta al gruppo misto in Aula al Senato alla
base delle sue dimissioni. Il Senato oggi vota sulla sua
richiesta avanzata il 5 marzo e respinte dai senatori il 3
aprile.

“Non apprezzo le strumentalizzazioni, non accolgo gli
attacchi gratuiti del Movimento 5 stelle di cui voglio
continuare a fare parte” continua Mangili, al suo fianco il
capogruppo del M5s al Senato Vito Crimi. Mangili precisa che
è una decisione maturata nella massima “autonomia e libertà”.

Conclude Mangili: “Chiedo a tutti i colleghi presenti di
votare favorevolmente, ponendo fine a questo tortuoso
percorso ad ostacoli che frena l’attività parlamentare vera
e propria”. (Public Policy)

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DIMISSIONI MANGILI, PD PDL E
SCELTA CIVICA COMPATTI CONTRO M5S

CRIMI (M5S): “CONTRO DI LEI, ACCANIMENTO”

(Public Policy) – Roma, 17 apr – “Ci aspettavamo una
esposizione più convincente e con qualche argomento in più,
voteremo contro le dimissioni” dice Benedetto Della Vedova,
Scelta civica per l’Italia, prima della votazione nell’Aula
del Senato che ha bocciato per la seconda volta la richiesta
di dimissioni di Giovanna Mangili, M5s.

Uguale posizione, ma toni più accesi quelli di Maurizio
Gasparri, Pdl, vicepresidente del Senato: “Ci venga a dire
la verità. Questo è il Senato ed è il regno della libertà e
della verità. Le dimissioni non sono state motivate, abbiamo
assistito ad una scena veramente inquietante” riferendosi
alla vicinanza fisica, accanto a Mangili, di Vito Crimi,
capogruppo del M5s, durante la lettura delle motivazioni
della senatrice.

Anche il Pd, con Felice Casson vota contro: “La richiesta
(di motivazioni; Ndr) è rimasta tale, la risposta non
l’abbiamo ottenuta”. “Pur riconoscendo la massima autonomia
ai singoli parlamentari di decidere cosa fare”, continua
Casson, il percorso non è stato “chiarito”. Casson corregge
Gasparri, il gruppo del M5s, “non può essere attaccato in
maniera così ruvida e forte”. Mangini aveva chiesto le
dimissioni il 5 marzo 2013, il Senato le ha respinte una
prima volta il 3 aprile, per assenza di adeguate
motivazioni.

LA DIFESA DI CRIMI (M5s)
“Non ho capito di cosa stiamo parlando – risponde Vito
Crimi, capogruppo dei senatori del M5s poco prima della
votazione elettronica – sono costernato della crudeltà nei
confronti di una persona che ha dichiarato fin dall’inizio
di voler rinunciare al mandato”.

Crimi chiarisce che il M5s ha chiamato il Senato ancor
prima dell’insediamento, Mangili “non voleva essere
proclamata, ci sembra un accanimento”. E difende il suo
gruppo dagli attacchi degli altri: “Continuano a mantenere
le doppie, le triple poltrone… Chi non rispetta il
Parlamento sono loro, non siamo abituati a chi lascia il
posto, il loro attaccamento alle poltrone è eccessivo”.

Mangili è moglie di un consigliere comunale del M5s a
Cesano, in Brianza. Le dimissioni sono arrivate dopo la
polemica in rete su una presunta “cordata familiare” che
avrebbe portato Mangili all’elezione. (Public Policy)

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