DL EMERGENZE, CRONACA DI UN TESTO “BLINDATO”

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DL EMERGENZE, CRONACA DI UN TESTO "BLINDATO"

DL EMERGENZE, M5S: BRATTI DICE CHE È INUTILE DISCUTERE, TESTO BLINDATO
(Public Policy) – Roma, 17 giu – “Il decreto Emergenze è
blindato. Non si può cambiare nulla, ce lo ha appena
comunicato Alessandro Bratti (il relatore di maggioranza
alla Camera del provvedimento; Ndr) che ci ha detto che è
inutile continuare la discussione sugli emendamenti, non c’è
tempo per fare le modifiche quindi il testo rimane come
modificato dal Senato”. Lo dicono a Public Policy i deputati
5 stelle Massimo De Rosa e Alberto Zolezzi, rispettivamente
vicepresidente e membro della commissione Ambiente di
Montecitorio, a margine della riunione in corso alla Camera.

Il dl Emergenze è approdato giovedì scorso a Montecitorio
dopo essere stato licenziato dall’assemblea di Palazzo
Madama e dovrà essere convertito in legge entro il 25 giugno.

Bratti, dopo aver esposto gli emendamenti inammissibili (56
su 160 presentati), “ha detto alla commissione riunita –
prosegue De Rosa – che viste le tempistiche non è possibile
rivedere il decreto con gli emendamenti. Quindi in sostanza
il testo è blindato e di conseguenza verranno bocciati tutte
le proposte emendative”. Per questo, spiega, “abbiamo
lasciato la riunione: vogliamo denunciare quanto viene
imposto al Parlamento dal Governo”.

Il testo del decreto, secondo i due 5 stelle, è stato
trasmesso “in ritardo” alla Camera “volutamente”: “Una
strategia preventivata da Pd e Pdl perché non venissero
fatte modifiche aggiuntive”. Insieme ai deputati di Sel
presenti in commissione “abbiamo preteso che si discutesse
comunque degli emendamenti – continuano – perché la nostra è
una democrazia parlamentare, quindi è in questa sede che si
discutono e modificano le leggi”.

“Lasciandolo più a lungo al Senato – aggiunge Zolezzi – la
maggioranza ha di fatto bloccato il decreto. In questo modo
viene messo da parte il ruolo legiferante di Montecitorio”.

DL EMERGENZE, 56 EMENDAMENTI INAMMISSIBILI, MA IL TESTO RIMANE BLINDATO
I LAVORI DELLA COMMISSIONE AMBIENTE ALLA CAMERA
(Public Policy) – Roma, 17 giu – Sono 56 gli emendanti
considerati inammissibili. Questo l’esito dell’esame delle
oltre 160 proposte emendative al dl Emergenze, presentate
nella commissione Ambiente di Montecitorio che sta
esaminando il decreto. Il dl è stato licenziato dall’aula
del Senato la scorsa settimana ed è approdato alla Camera
giovedì pomeriggio.

Al momento è in corso una riunione della commissione
Ambiente di Montecitorio che sta esaminando il testo: al
centro della discussione ci sono alcuni emendamenti “da
stralciare”, come quello “sul finanziamento della Tav
Torino-Lione”. È quanto riferisce una fonte interna a
Palazzo Chigi.

Come già anticipato da Public Policy, al decreto non
verranno apportati cambiamenti a causa dei tempi
strettissimi dati alla Camera per l’approvazione. Il
decreto, infatti, deve essere convertito in legge entro il
25 giugno. “La discussione in commissione – continua la
fonte – è puramente formale, perché di modifiche non se ne
possono apportare. La Camera doveva ricevere il decreto
modificato dal Senato due settimane fa, ma così non è stato.
Ora con una settimana a disposizione non si può cambiare
nulla”.

DL EMERGENZE, LA BOCCIATURA DEL COMITATO PER LA LEGISLAZIONE
(Public Policy) – Roma, 17 giu – Sono “innumerevoli” i
“profili problematici” del dl emergenze, approvato dal
Senato e ora in conversione nella commissione Ambiente della
Camera. Ad esprimersi in modo netto e negativo su diversi
passaggi del decreto è il Comitato per la legislazione di
Montecitorio che nel suo parere elenca così le criticità:
“Le questioni spaziano dall’eterogeneità del contenuto,
all’insufficiente coordinamento con l’ordinamento vigente,
al mancato rispetto, da parte di alcune delle disposizioni
introdotte, del sistema delle fonti del diritto, alla non
sempre chiara portata
applicativa delle norme, alla genericità e all’inesattezza
dei richiami normativi ivi contenuti, fino alla previsione
di adempimenti non facilmente inscrivibili nell’alveo
delle fonti del diritto”.

Inoltre, aggiunge il Comitato, il contenuto del
provvedimento è “vasto e complesso”, i 9 articoli originari
sono diventati 17 durante l’iter di conversione al Senato e
incidono “su un ampio spettro di settori normativi”. Dalle
attività produttive (l’area di Piombino) alle emergenze
ambientali e catastrofi naturali (rifiuti Campania,
terremoto Emilia Romagna dell’anno scorso e Abruzzo del
2009), e poi ci sono i grandi eventi come l’Expo che si
terrà nel 2015 a Milano.

C’è già nel decreto licenziato dal Governo una parte che
non c’entra con il contenuto del decreto (non ce n’è
menzione fa notare il comitato né nell’intestazione del
decreto né nel preambolo): la proroga della gestione
commissariale della Galleria Pavoncelli, in Puglia.
Il comitato suggerisce una serie di modifiche tradotte in
emendamenti per i componenti della commissione Ambiente tra
cui la soppressione dell’articolo 1 dal comma 2 al 14, la
cancellazione degli articoli 5 ter , 5 quater, 6 decies 7
ter 7 quater, 8 bis e i commi 3 ter e 3 quater dell’articolo
3.

Poi ci sono le numerose riformulazioni suggerite.
Infine tra i difetti del decreto c’è la proroga delle
gestioni commissariali che la legge invece vieta, come ha
stabilito il decreto 59/2012: “Le gestioni commissariali che
operano ai sensi della legge 24 febbraio 1992 n.225 e
successive modificazioni, alla data di entrata in vigore del
presente decreto, non sono suscettibili di proroga o rinnovo
se non una sola volta e comunque non oltre il 31 dicembre
2012”.

DL EMERGENZE, I ‘NO’ DEI 5STELLE, DAI PATTI DI STABILITÀ AL TAV /FOCUS

CIRCA 100 GLI EMENDAMENTI DEL GRUPPO ALLA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA
(Public Policy) – Roma, 17 giu – “No” alla deroga dei Patti
di stabilità, al finanziamento del Tav Torino-Lione e al
prolungamento dei commissariamenti straordinari. Il
Movimento 5 stelle ci riprova e presenta alla Camera (come
aveva già fatto al Senato) circa 100 emendamenti al dl
Emergenze. Le modifiche a 5 stelle erano già state oggetto
di discussione nelle commissioni Lavori pubblici e Ambiente
di Palazzo Madama durante la prima lettura.

Il decreto è approdato giovedì scorso nella commissione
Ambiente di Montecitorio e l’arrivo in aula è previsto per
domani.

Come già anticipato da Public Policy, visti i tempi
strettissimi per la sua conversione (che scade il 25 giugno)
il testo del provvedimento sarà quasi sicuramente “blindato”
e verrà approvato dall’assemblea di Montecitorio così come
modificato dal Senato.

“NO” ALLE DEROGHE AI PATTI DI STABILITÀ
Con un emendamento all’articolo 1 (“Norme per le aree
industriali di Piombino e Trieste) i 5 stelle chiedono di
stralciare il comma 7, che prevede la deroga al Patto di
stabilità per la Regione Toscana di 40,7 milioni per il 2013
e di altri 10 milioni per il 2014.

NUOVE INFRASTRUTTURE? I “NO” A 5 STELLE
Il M5s dice “no” anche alla costruzione di nuove
infrastrutture. Un primo emendamento riguarda la costruzione
delle tratte Livorno-Cecina e Rosignano-S. Pietro in Palazzi
(lotto 1), Civitavecchia-Tarquinia (lotto 6A),
Ansedonia-Pescia (lotto 5A) e al bretella di Piombino (lotto
7). Queste infrastrutture sono previste dall’articolo 1 del
decreto nella parte relativa agli interventi per l’area
industriale di Piombino.

Inoltre, il gruppo M5s della Camera chiede lo stralcio
dell’emendamento finanzia-Tav. L’emendamento a firma dei due
relatori del Senato (Stefano Esposito del Pd e Domenico De
Siano del Pdl) prevede una deroga del Patto di stabilità per
la Regione Piemonte di 10 milioni per ciascuno degli anni
2013, 2014 e 2015, per finanziare l’alta velocità in Val di
Susa.

COMMISSARIAMENI STRAORDINARI
Tra le modifiche proposte, i 5 stelle chiedono di escludere
dal commissariamento straordinario di Piombino “gli
interventi infrastrutturali relativi alla bretella di
collegamento al porto” sull’asse autostradale
Cecina-Civitavecchia.

RACCOLTA DIFFERENZIATA
Tra gli interventi da svolgere per il miglioramento del
servizio di gestione dei rifiuti di Palermo, i 5 stelle
propongono di inserire nel decreto l’obbligo di raggiungere
su tutto il territorio nazionale il 65% di raccolta
differenziata (già previsto dalla normativa europea CE 98
del 2008), con particolare riguardo per il territorio
siciliano.

Tra le proposte, sono stati presentati due emendamenti per
chiedere il divieto di smaltimento dei rifiuti tramite
incenerimento o trattamenti a caldo.

SULLO STRETTO DI MESSINA
Si chiede inoltre di stralciare l’articolo 5-bis del
decreto: quindi “no” ai 3 milioni di euro per incrementare
il trasporto marittimo.

L’articolo, introdotto con un emendamento al Senato,
permette alle città di Messina, Reggio Calabria e Villa San
Giovanni la spesa di 3 milioni per il 2013 “per assicurare
la continuazione del servizio pubblico di trasporto
marittimo, legato all’aumento di traffico passeggeri del
periodo estivo”.

RICERCA DI IDROCARBURI E SISMA
All’articolo 6 del decreto si chiede di inserire un
emendamento sulla ricerca degli idrocarburi. Con la modifica
al dl il permesso di ricerca e concessione di
coltivazione, in terraferma, di gas “viene rilasciato dal
ministero dello Sviluppo economico, d’intesa con la Regione
interessata”, ma solo dopo la pubblicazione “di studi
scientifici mirati atti a valutare possibili correlazioni
tra trivellazioni ed eventi sismici”. Di conseguenza “si
sospende, nel rispetto del principio di precauzione,
qualsiasi decisione in merito ai progetti di ricerca e
coltivazione idrocarburi” nelle area interessate da eventi
sismici.

QUALI SONO LE EMERGENZE DEL DECRETO
In particolare il provvedimento contiene misure in favore
delle zone emiliane terremotate del maggio 2012 e per la
ricostruzione in Abruzzo, l’emergenza rifiuti a Palermo, la
proroga della gestione commissariale degli impianti di
depurazione della Campania, la dichiarazione di Piombino
come area di crisi industriale complessa e gli interventi
necessari per assicurare la realizzazione nei tempi previsti
delle opere per ‘Expo 2015’.

Come richiesto da più emendamenti, il decreto modificato
dal Senato prevede anche la deroga al Patto di stabilità
chiesto in audizione dalla Regione Toscana (per Piombino),
dal sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, per il Comune e la
Provincia di Milano (per l’Expo). E con due emendamenti del
governo è stata concessa la deroga al Patto di stabilità
anche per le Regioni Molise e Piemonte (rispettivamente 15 e
30 milioni di euro): una per completare la ricostruzione
post-sisma (iniziata con il terremoto dell’ottobre 2002) e
l’altra per finanziare la costruzione della linea Tav
Torino-Lione. (Public Policy)

SOR