(Public Policy) – Roma, 17 giu – Stop all’elezione nei Cda
delle società partecipate dallo Stato per i condannati e per
chi ha patteggiato; valutazione dei requisiti professionali;
niente conflitti d’interesse e cumulo di cariche in società
concorrenti; nomine e curriculum pubblici, comitato di
garanzia che supervisioni le nomine. Queste alcune delle
misure contenute in una mozione della maggioranza per la
trasparenza delle nomine dei Cda nelle partecipate statali,
primo firmatario Salvatore Tomasselli, del Pd, che verrà
discussa in settimana al Senato.
Una mozione che ricalca un’altra del Movimento 5 stelle,
primo firmatario Stefano Lucidi, presentata in precedenza.
Tanto che l’ex capogruppo Vito Crimi scrive su Facebook:
“Nei prossimi giorni si voterà al Senato una mozione per
applicare alle nomine dei consigli di amministrazione di
società partecipate dallo Stato (vedi Finmeccanica) princìpi
di trasparenza e meritocrazia. Ce ne prendiamo il merito,
benché non lo leggerete da nessuna parte, perché la prima
mozione in tal senso è stata presentata dal M5s. Mozione
calendarizzata e rinviata più volte nell’attesa che la
maggioranza partorisse la sua mozione”.
INELEGGIBILITÀ PER CONDANNATI
Nella mozione si chiede che siano ineleggibili “coloro nei
confronti dei quali sia stato emesso un decreto di rinvio a
giudizio, coloro che abbiano patteggiato la pena e coloro
che abbiano riportato una condanna per talune gravi
fattispecie di reato penale quali, ad esempio, i reati
contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica,
contro il patrimonio, contro l’ordine pubblico, contro
l’economia pubblica, in materia tributaria, in materia
fallimentare”.
Inoltre si chiede di
prevedere “la decadenza automatica, in corso di mandato, dei
componenti degli organi di amministrazione nei confronti dei
quali sia stata emessa una condanna penale o che abbiano
patteggiato la pena per le suddette fattispecie di reato”.
LIMITE DELEGHE PRESIDENTE CDA DI 5 MEMBRI
Nella mozione si chiede che “per le società non quotate dal
ministero dell’Economia e delle Finanze il cui consiglio di
amministrazione è composto da 5 membri, al presidente” siano
“affidate dal consiglio di amministrazione deleghe
esclusivamente nelle aree delle relazioni esterne ed
istituzionali e della supervisione delle attività di
controllo interno, previa delibera assembleare che ne
autorizzi la delega”.
VALUTAZIONI PROFESSIONALI
La mozione chiede inoltre, per la scelta dei componenti dei
Cda, di attivare “una valutazione comparativa dei requisiti
professionali necessari per la specifica carica da
ricoprire”.
Per quanto riguarda la carica di amministratore delegato si
chiede di tener conto della “esperienza pregressa per un
periodo congruo in incarichi di analoga responsabilità
ovvero in ruoli dirigenziali apicali nel settore pubblico o
privato; esperienza nel settore industriale di riferimento,
in particolare in imprese industriali operanti in mercati
internazionali, ovvero, ove la situazione
economico-finanziaria della società lo richieda, in
posizioni di responsabilità di vertice in situazioni
societarie di ristrutturazione; autorevolezza adeguata
all’incarico, verificabile sulla base della reputazione e
della riconoscibilità nei mercati di riferimento; assenza di
conflitti di interesse o di cumulo di cariche in società
concorrenti”.
Per quanto riguarda la
carica di consigliere non esecutivo o di presidente la
mozione chiede di garantire “la presenza negli organi di
amministrazione di un adeguato equilibrio tra componenti
caratterizzati da elevata professionalità e comprovata
esperienza in ambito giuridico, finanziario e industriale;
l’autorevolezza richiesta dall’incarico, con particolare
riferimento al presidente, e l’assenza di conflitti di
interesse o di cumulo di cariche in società concorrenti”.
Inoltre si chiede “la pubblicazione sul sito del ministero
dell’Economia delle posizioni in scadenza, entro il mese di
gennaio di ciascun anno”.
“Il ministero provvede, altresì – si legge nella mozione –
alla pubblicazione sul proprio sito del termine e delle
modalità per la presentazione di candidature e, infine,
delle nomine effettuate con relativo curriculum vitae dei
componenti dei consigli di amministrazione; di
un’istruttoria di carattere qualitativo e attitudinale sulle
candidature”.
NOMINE SOTTOPOSTE A COMITATO DI GARANZIA
La mozione impegna poi il Governo a sottoporre le nomine
fatte dal Governo alla valutazione di un “comitato di
garanzia, costituito con carattere di stabilità e composto
da personalità di riconosciuta indipendenza e comprovata
competenza ed esperienza in materia giuridica ed economica,
al fine di verificare il rispetto dei criteri e delle
procedure previste per le nomine”.
PROCEDURA SEMPLIFICATA PER CDA PARTECIPATE DIRETTE
Per quanto riguarda la nomina del Cda nelle società
direttamente partecipate dallo Stato, la mozione propone
“una procedura semplificata che assicuri comunque la
verifica preventiva dei requisiti soggettivi di eleggibilità
e dei requisiti di professionalità individuati sopra e la
sottoposizione della designazione operata dai competenti
organi di Governo al comitato di garanzia, al fine di
verificare il rispetto dei criteri e delle procedure
previste per le nomine”.
Si chiede inoltre che il Governo “riferisca ogni anno alle
commissioni parlamentari competenti sull’applicazione dei
criteri e delle procedure” delle nomine e si promuova “ove
necessario anche attraverso opportune iniziative normative,
l’adozione da parte delle altre pubbliche amministrazioni di
analoghi criteri e procedure, ferma restando l’opportunità
che le stesse si uniformino comunque ai medesimi anche in
via autonoma”. (Public Policy)
VIC