Dl Fisco, le novità dopo il passaggio alla Camera: dal ravvedimento alle ispezioni in azienda

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di Giuseppe Pastore

ROMA (Public Policy) – Dal nuovo ravvedimento speciale per chi aderisce al concordato preventivo biennale 2025-2026 alla necessità di motivare adeguatamente le ispezioni fiscali in azienda e negli studi professionali. Sono alcune delle novità introdotte nel decreto Fisco approvato in prima lettura dalla Camera dopo le modifiche apportate in commissione Finanze a cui si aggiungono due emendamenti approvati direttamente in aula. Adesso il provvedimento sarà trasmesso in Senato dove è atteso in aula dal 29 luglio.

Tra le novità inserite nel testo, una riformulazione tecnica del Mef ha permesso di approvare l’emendamento del presidente della commissione Finanze, Marco Osnato (FdI), con cui si introduce un nuovo ravvedimento speciale per chi aderisce al concordato preventivo biennale 2025-2026. Il nuovo “ravvedimento” riguarderà i “soggetti che hanno applicato gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e che aderiscono, entro i termini di legge, al concordato preventivo biennale” 2025-2026”. A questi sarà consentito di versare “l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali, nonché dell’imposta regionale sulle attività produttive” con un’aliquota calcolata sulla base dell’affidabilità fiscale del contribuente.

Si stabilisce, inoltre, che il versamento venga “effettuato in un’unica soluzione tra il 1° gennaio 2026 e il 15 marzo 2026 oppure mediante pagamento rateale in un massimo di 10 rate mensili di pari importo, maggiorate di interessi calcolati al tasso legale con decorrenza dal 15 marzo 2026”. In caso di pagamento rateale, l’opzione, per ciascuna annualità, si perfeziona mediante il pagamento di tutte le rate. Il pagamento di una delle rate, diverse dalla prima, entro il termine di pagamento della rata successiva non comporta la decadenza dal beneficio della rateazione.

In aula è poi stato approvato un ulteriore emendamento, sottoscritto dal relatore, con cui si prevede che “per i soggetti a cui si applicano gli Isa (indici sintetici di affidabilità fiscale) che aderiscono al concordato preventivo biennale, per il biennio di imposta 2025 e 2026, i termini di decandenza” per gli accertamenti fiscali “in scadenza al 31 dicembre 2025 sono prorogati al 31 dicembre 2026”.

Tra le misure principali introdotte, si segnala poi la necessità di motivare le esigenze di indagine e controllo “negli atti di autorizzazione e nei verbali” relativi agli accessi fiscali all’interno dei locali destinati all’esercizio di attività commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali. La norma sostanzialmente, prevede che “negli atti di autorizzazione e nei verbali dovranno essere espressamente e adeguatamente indicate e motivate le circostanze e le condizioni che hanno giustificato l’accesso”.

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