Dl Fisco, spunta un emendamento per aumentare gli stipendi al Mef

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ROMA (Public Policy) – Spunta un emendamento per assegnare al Mef risorse per aumentare i trattamenti economici per i ‘capi’ del ministero, autorizzare nuove assunzioni all’Agenzia delle Entrate e delle Dogane e creare alla Ragioneria generale dello Stato un nuovo ufficio di ispettori sull’andamento del bilancio pubblico. Parte del Governo – secondo quanto Public Policy è in grado di anticipare – vorrebbe depositarlo al decreto Fiscale collegato alla manovra, in esame in commissione Finanze alla Camera, ma sul contenuto della proposta non c’è condivisione all’interno della maggioranza, in quanto, fanno notare alcune fonti parlamentari, i ministeri sono da tempo soggetti alla spending review. Dunque, per ora, il testo rimane in sospeso.

La proposta – si legge – prevede ulteriori risorse per aumentare gli stipendi dei vertici e funzionari del ministero dell’Economia (in particolare il capo di gabinetto, il suo vice, il capo dell’ufficio di coordinamento legislativo, il capo della segreteria del ministro, il segretario particolare, i funzionari in regime di diretta collaborazione e gli altri dipendenti a tempo). In generale, l’emendamento prevede un aumento di 200mila euro per il 2019 e 1,2 milioni di euro per il 2020. Per il personale di diretta collaborazione, inoltre, è previsto uno stanziamento di 200mila euro per il triennio 2019-2021 e un milione a partire dal 2022.

Per quanto riguarda la Ragioneria, l’emendamento in questione ripropone una misura che il Governo ha già tentato di approvare con il dl Ministeri, ma che durante l’esame al Senato era stata ritirata. La norma prevede la creazione di un nuovo ufficio per il monitoraggio e la vigilanza della spesa pubblica con 2 dirigenti e 20 ispettori, che saranno selezionati con un concorso ad hoc. Non solo, altri due dirigenti andranno al Dipartimento delle finanze e uno al Dipartimento del Tesoro.

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SOR-GIL