(Public Policy) – Roma, 30 nov – Vengono stanziati 3,7
milioni di euro nel 2012 e 2,6 milioni annui fino al 2020
per supportare le attività internazionali anti-pirati.
Questa una delle novità introdotta da un emendamento dei
relatori al dl Sviluppo bis in commissione Industria al
Senato.
In uno dei nuovi commi dell’articolo 33, completamente
riscritto ieri sera, viene stabilito che “al fine di
assicurare la realizzazione, in uno o più degli Stati le cui
acque territoriali confinano con gli spazi marittimi
internazionali a rischio di pirateria, di apprestamenti e
dispositivi info-operativi e di sicurezza idonei a garantire
il supporto e la protezione del personale impiegato anche
nelle attività internazionali di contrasto alla pirateria ed
assicurare una maggior tutela della libertà di navigazione
del naviglio commerciale nazionale, è autorizzata una spesa
di 3,7 milioni di euro per l’anno 2012 e di 2,6 milioni di
euro annui fino all’anno 2020”.
Dove si trovano questi soldi? Lo stesso emendamento
stabilisce che i 3,7 milioni di euro per il 2012 si
reperiscono utilizzando le somme relative ai rimborsi date
nel corso di quest’anno dall’Onu alle Forze armate italiane
nell’ambito delle operazioni internazionali di pace, e
non ancora riassegnate al fondo per il finanziamento della
partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace.
I 2,6 milioni di euro annui dal 2013 al 2020, si
reperiranno invece, secondo l’emendamento dei relatori,
“mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di
spesa della Finanziaria 2010”. (Public Policy)
VIC