Ecoreati, cosa c’è nella pdl che torna al Senato, oltre all’air gun

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ROMA (Public Policy) – di Fabio Napoli – L’aula della Camera ha dato l’ok in seconda lettura alla proposta di legge sugli Ecoreati, approvata dal Senato il 4 marzo dove dovrà tornare dopo la modifica apportata a Montecitorio sull’air gun. Nel corso del breve passaggio alla Camera, infatti, il dibattito si è concentrato in particolare sull’articolo – introdotto a palazzo Madama con un emendamento FI-Gal che ha mandato sotto il governo – che vietava l’utilizzo della tecnica dell’air gun per la ricerca in mare degli idrocarburi.

Nel corso di questo mese sul tema è intervenuto lo stesso premier Matteo Renzi dichiarando, prima, la volontà di eliminare dalla pdl l’articolo sull’air gun e, dopo, la disponibilità ad apporre se necessario la fiducia a palazzo Madama. Dunque l’unica modifica apportata alla Camera riguarda proprio la soppressione dell’articolo che puniva – con la reclusione da 1 a 3 anni – l’uso dell’air gun, ‘o di altre tecniche esplosive, per le attività di ricerca e di ispezione del fondali marini finalizzate alla coltivazione di idrocarburi’. L’ala ambientalista Pd – più propensa ad approvare subito la pdl e a modificarla in seguito – è riuscita ad ottenere dal governo l’impegno di una approvazione in via definitiva entro maggio.

INQUINAMENTO AMBIENTALE – Viene prevista una pena da 2 a 6 anni di carcere con un multa da 10mila a 100mila euro per chiunque abusivamente provoca ‘una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna’. Previste aggravanti in caso di lesioni o morte a una o più persone: da 2 anni e 6 mesi fino a 7 anni per lesioni che comportino più di 20 giorni di malattia; da 3 a 8 anni per lesioni gravi; da 4 a 9 per lesioni gravissime; da 5 a 10 in caso di morte.

DISASTRO AMBIENTALE –  Chiunque abusivamente provoca un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni. Costituiscono disastro ambientale ‘alternativamente: l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema; l’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; l’offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo’.

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