ROMA (Public Policy) – Libia, Russia e Azerbaijan sono i Paesi con i maggiori residui di produzione gas, quindi, “non si può prescindere da questi Paesi e bisogna gestire qualsiasi possibilità di utilizzarli”. Lo ha detto l’ad di Snam Carlo Malacarne in audizione alle commissione Industria e Ambiente al Senato in merito al Pacchetto europeo energia.
Riferendosi all’ambito europeo, Malacarne ha spiegato che al 2030-2040 “aumenterà la necessità di importazioni” con la Russia “che coprirà il 40-45% del fabbisogno“. Per l’Italia, mentre l’import dalla Russia è stabile negli ultimi 5-6 anni, c’è una “forte diminuzione dall’Algeria che sarà un punto di attenzione” con un calo di import di circa il 60%.
“Questo è dovuto prettamente ad obiettivi commerciali con la rinegoziazione dei contratti take or pay che non è solo di prezzo, ma anche di maggior flessibilità. Questo calo è dovuto in parte, quindi, ad accordi di diminuzione o di ritardo nell’obbligo di import. Questo fa scopo con la competitività sul prezzo”, ha aggiunto Malacarne. Il manager ha poi ancora specificato che l’Algeria ha necessità di ammodernare la rete infrastrutturale per mantenere gli stelli livelli di export.(Public Policy) FRA