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ROMA (Public Policy) – Arriva la ridefinizione del bonus/malus eco per le auto. La nuova formulazione, presentata come emendamento dei relatori alla manovra in commissione Bilancio al Senato, prevede, come anticipato da Public Policy l’incentivo per le auto elettriche ed ibride (maggiore se si rottama un mezzo, minore senza); il malus per l’acquisto di veicoli inquinanti; lo sgravio per l’acquisto di colonnine di ricarica.
Nello specifico, l’emendamento prevede, per il prossimo triennio, un incentivo per l’acquisto di auto elettriche, in caso di rottamazione, di 6.000 euro e di quelle ibride con 2.500. Più basso, invece, il sostegno senza rottamazione. In questo caso si fissa un’incentivazione di 4.000 euro per le elettriche e 1.500 per le ibride. Cancellata quindi la possibilità del sostegno ai mezzi a metano.
C’è poi il paletto anti-Tesla. Per non favorire l’acquisto di auto elettriche particolarmente costose, come quelle del gigante statunitense, si prevede un tetto di costo massimo per l’acquisto incentivato a 45mila euro di listino.
L’emendamento prevede poi un allargamento del sostegno economico anche alle colonnine (sempre nel triennio 2019-2021). Si punta a riconoscere uno sgravio fiscale del 50% sulle spese per l’istallazione di infrastrutture di ricarica fino a un massimo di 3mila euro.
Rimane poi anche il malus. L’aggravio sul costo di listino delle auto inquinanti è la parte della norma che ha creato qualche malumore nella maggioranza, con la Lega fortemente contraria. Rispetto alla versione attuale, l’emendamento restringe di molto la platea dei mezzi tassati. L’asticella dalla quale far partire l’aggravio è fissata a 161 CO2 g/km. Per la prima fascia, da 160 fino a 175 CO2 g/km il prezzo di listino sarebbe maggiorato di 1.100 euro; 1.600euro per la fascia 176-200 CO2 g/km; 2mila per 201-250 CO2 g/km; 2.500 per quelle ancora superiori.