ROMA (Public Policy) – “Rivalutare la ripartizione tra i diversi strumenti utilizzabili ai fini del raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica disposti a livello europeo e nazionale, tenendo conto del ruolo che i certificati bianchi hanno svolto e potranno ancora svolgere per la promozione degli interventi di efficientamento in ambito industriale, nonché eventualmente in altri settori e, in particolare, a rivedere la significativa riduzione degli obblighi prevista per l’intero periodo 2021-2024, semmai limitandola al biennio iniziale 2021-2022, definendo obiettivi maggiormente ambiziosi per gli anni 2023 e 2024 e mantenendo il meccanismo di aumento automatico degli obblighi laddove vi siano Tee in eccesso presenti sul mercato”.
È uno degli impegni contenuti nella risoluzione all’esame della commissione Industria al Senato sui certificati bianchi per l’efficienza energetica nella parte dedicata alla revisione del meccanismo dei certificati bianchi citato in premessa. La risoluzione punta a far assumere al Governo 20 impegni.
Nello specifico, l’Industria chiede al Governo di “valutare un ridimensionamento del meccanismo di emissione dei Tee virtuali per il periodo 2021-2024 per rendere fattiva la volontà delle istituzioni di raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, partendo dal riconsiderare la riduzione dal 30% al 20% della quota di Tee reali in portafoglio necessaria all’acquisto dei Tee virtuali; garantire che le regole sul contributo tariffario assicurino l’adeguata copertura dei costi sostenuti dai soggetti obbligati; valutare l’espletamento di una consultazione pubblica in vista dell’adozione del decreto di regolamentazione del meccanismo delle aste, così da poter considerare tutti gli elementi utili alla puntuale definizione delle regole di funzionamento dello stesso, tra cui l’eventuale contribuzione del meccanismo al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica per i soggetti obbligati, le tipologie di interventi da ricomprendere nel meccanismo delle aste, nonché gli specifici criteri da utilizzare per una puntuale definizione del prezzo di base d’asta“.
continua – in abbonamento
FRA