(Public Policy) – Roma, 27 nov – Tutelare il diritto di voto
per i carcerati. Lo chiede al Governo, con una risoluzione
presentata in commissione Giustizia alla Camera, la radicale
Rita Bernardini (eletta nelle fila del Pd, prima
firmataria). Il testo è stato firmato anche da numerosi
altri deputati (Pd, Fli, Udc, Pdl, Pt e del gruppo Misto).
La risoluzione impegna il Governo, in vista delle prossime
elezioni, “a sollecitare, per il tramite del dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria, i direttori degli
istituti penitenziari affinché attraverso i mezzi più
adeguati – dall’affissione sulle bacheche delle carceri alla
consegna a mano ad ogni detenuto delle istruzioni per
esercitare il diritto di voto – le persone recluse siano
effettivamente, tempestivamente ed immediatamente informate
sugli adempimenti da compiere per essere ammessi al voto in
carcere”.
Per i deputati è necessario “avviare con largo margine di
tempo le operazioni di registrazione nelle liste elettorali
dei detenuti elettori e le consegne delle tessere a questi
ultimi”, emanando “una circolare affinché si assicuri in
modo tempestivo l’esercizio del diritto di voto delle
persone recluse che non hanno perso il godimento dei diritti
civili e politici, in particolare di quei detenuti
interessati dalle prossime elezioni regionali del 10 e 11
febbraio 2013 che sono stati assegnati in istituti
penitenziari ubicati in altre regioni rispetto a quella di
loro rispettiva residenza”.
Infine la risoluzione impegna l’Esecutivo Monti a
“individuare e, quindi, a promuovere una modifica dei punti
più critici della normativa italiana in materia di esercizio
del diritto di voto delle persone detenute così come
evidenziati in premessa, in modo da rendere più agevole e
meno complicato, e quindi effettivo, l’esercizio del diritto
all’elettorato attivo da parte delle medesime”. (Public
Policy)
GAV