ROMA (Public Policy) – Dal ruolo dell’Italia per una stabilizzazione “duratura e sostenibile” della Libia post Conferenza di Berlino, al rilancio di progetti di sviluppo del settore energetico nel Mediterraneo orientale. E ancora: rafforzamento dei partenariati intra Ue; ricerca di partner alternativi come Russia, Cina e Turchia; ruolo di cooperazione e sviluppo in Africa; strategie migratorie; cambiamenti climatici ed elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Sono queste alcune tra le priorità politiche tematiche per il 2020 contenute in uno schema di decreto ministeriale della Farnesina per l’attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti dagli enti internazionalistici. La proposta è stata assegnata alle commissioni Esteri di Camera e Senato, che dovranno esprimersi sull’atto entro il 6 febbraio 2020.
Come si riporta nella relazione illustrativa dello schema di decreto, la legge di Bilancio 2020 ha stanziato quasi 800mila euro di contributi, che saranno assegnati dal dicastero ad enti, compresi i comitati e le associazioni non riconosciute, con appositi bandi.
Lo schema di dm, dunque, individua 8 priorità tematiche su cui, quindi, saranno concessi i contributi statali per i progetti proposti dagli enti internazionalistici.
DA EUROPA POST-BREXIT A MEDITERRANEO ALLARGATO
Due priorità riguardano l’Europa nel futuro post-Brexit e e il futuro del Mediterraneo “allargato”. In particolare, sul primo fronte, si punterà non solo al “rilancio del progetto europeo” ma anche al rafforzamento dei partenariate intra Ue ed extra-Ue, anche con la ricerca di partner alternativi all’Unione come Russia, Cina e Turchia.
Libia, Yemen e Siria saranno invece punti cruciali di snodo per il ruolo dell’Italia quale potenza “per una stabilizzazione duratura e sostenibile”, senza tralasciare lo sviluppo del Mediterraneo orientale tra “opportunità di cooperazione e competizione geopolitica”.
Presenti, tra gli altri, anche i “processi di modernizzazione sociale e diversificazione economica delle monarchie del Golfo“.
DA STRATEGIE PER AFRICA A NUOVO ORDINE MONDIALE
Un ruolo di primo piano nel 2020 verrà anche giocato, secondo il Maeci, dal rilancio dei progetti di partenariato tra Italia e Africa, con particolare attenzione alla “centralità strategica del Sahel, tra migrazioni, movimenti jihadisti e competizione per le risorse”.
Anche l’individuazione di priorità e strumenti di investimento nel Corno d’Africa rientra tra le priorità strategiche su cui punterà la Farnesina, così come uno spazio ad hoc verrà concesso “al ritorno della politica di potenza”, ambito in cui giocheranno un ruolo centrale le presidenziali Usa del 2020, il poli-centrismo russo e l’ascesa cinese.
Particolare rilevanza, dunque, verrà data, ancora, alla “connettività materiale e immateriale tra l’Europa e gli altri continenti”. Senza dimenticare, poi, il ruolo dell’Italia anche in America Latina, dove dovrà essere sviluppata la collaborazione “con le organizzazioni regionali”.
DA ITALIA POTENZA CULTURALE A INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Infine, dovrà essere rilanciato il ruolo dell’Italia nel mondo come “potenza economica e culturale”: si va dall’internazionalizzazione delle università e delle altre istituzioni italiane al sostegno alla diffusione della lingua italiana nel mondo fino alle opportunità di crescita e investimento per il settore “profit” italiano.
Da approfondire, poi, il ruolo del “turista delle radici”, con l’analisi del contributo che può arrecare “alla crescita sostenibile delle realtà regionali”. In materia di migrazioni internazionali, poi, servirà una risposta “strutturata, multilivello, di breve, medio e lungo periodo ai migranti economici e rifugiati”.
Tra le sfide globali, infine, avranno un ruolo ad hoc: il contrasto al terrorismo internazionale, la lotta alla corruzione, la sicurezza alimentare e l’innovazione tecnologica, come “l’impatto globale dell’intelligenza artificiale e la (dis)informazione“. (Public Policy) IAC