Finanziamento partiti, M5s e FI rinunciano a emendamenti in commissione

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ROMA (Public Policy) – La commissione Affari costituzionali della Camera ha iniziato oggi l’esame del decreto legge governativo, approvato e trasmesso dal Senato, che abroga nell’arco di tre anni il finanziamento pubblico diretto nonché i rimborsi elettorali per le forze politiche, e introduce nuove regole per i contributi volontari fiscalmente agevolati a vantaggio dei partiti.

A partire dalla facoltà, prevista già nel 2014, della destinazione della quota del 2 per mille del reddito pro-capite soggetto all’Irpef. I gruppi parlamentari che hanno approvato pur con diverse perplessità il testo a Palazzo Madama – Partito democratico, Scelta civica, Popolari per l’Italia, Partito socialista, Nuovo centrodestra, Lega Nord – appaiono guidati dalla volontà di mantenerne inalterati l’impianto e la filosofia. Forza Italia, che ha votato ‘sì’ nella Camera alta ma non nasconde numerose riserve poiché ritiene la legge lesiva della libertà individuale di contribuzione economica a favore di un partito, non presenterà emendamenti nella prima Commissione di Montecitorio.

Stessa scelta è stata compiuta dal Movimento 5 stelle, fortemente ostile alle nuove regole considerate fraudolente nei confronti della volontà referendaria manifestata nell’aprile 1993 “visto che conservano sotto forme mascherate le sovvenzioni statali”. I rappresentanti penta-stellati preannunciano battaglia in Aula, ipotizzando l’avvio di un ostruzionismo che potrebbe durare fino alla sera del 25 febbraio, a poche ore dalla scadenza del provvedimento prevista per il 26. Anche per questa ragione gli emendamenti che la prima commissione di Montecitorio si appresta a votare a partire dalle 17.15 sono molto limitati.

Le proposte di modifica più rilevanti saranno avanzate dagli esponenti di Sinistra ecologia e libertà, che riproporranno le linee guida seguite al Senato: affiancare ai versamenti privati un fondo pubblico di 18 milioni di euro per il rimborso delle spese elettorali, previsto per ogni tornata elettorale nazionale e locale e ripartito in proporzione ai voto ottenuti da ciascuna forza politica.(Public Policy)

EDP