(Public Policy) – Roma, 9 apr – Oggi i deputati del Pd
Walter Tocci e Pippo Civati sottoporranno agli altri
colleghi del gruppo la proposta di legge di riforma dei
finanziamenti alla politica, ovvero “sostituire il rimborso
elettorale automatico con il ricorso al 5 per 1000 sulla
base dell’indicazione espressa volontariamente da parte
degli elettori di ciascuna formazione al momento della
dichiarazione dei redditi”. Lo annuncia con un post sul suo
blog Civati.
“Prima di depositarla – scrive il politico brianzolo – la
condivideremo con i colleghi di Camera e Senato per evitare
l’effetto-confusione-totale che spesso l’iniziativa dei
gruppi parlamentari provoca, per via della presentazione di
una dozzina di progetti diversi tra loro sullo stesso
argomento. Pratica da evitare ogni volta che si può e che
noi cercheremo di superare, discutendone prima”.
La proposta, inizialmente lanciata dal solo Tocci, fu poi
raccolta da Civati che la definì – il 13 marzo – “un’ottima
base di partenza […] anche se andrebbe associata
immediatamente ad altre due proposte”. La prima, secondo
l’ex consigliere regionale lombardo, è quella di “diminuire
lo stipendio dei parlamentari […] si può fare subito e
dipende dal partito prima ancora che dagli stessi
parlamentari, perché i parlamentari del Pd già rinunciano a
una parte consistente della propria retribuzione in favore
del loro partito. Non cambierebbe nulla a loro se a sua
volta anche il partito rinunciasse a quella quota”.
“La seconda – aggiunge Civati – per quanto riguarda i
rimborsi elettorali è quella di rinunciare subito a tutto
ciò che non è stato speso in campagna elettorale,
attenendosi al concetto di rimborso fin da ora e promuovendo
fin da ora una campagna di finanziamento alternativa,
trasparente e rendicontata, in previsione del congresso del
Pd e delle prossime sfide”.
Su un’altra proposta – scrive oggi Civati – “condivisa con
Filippo Taddei (economista; Ndr) di non superare il tetto
del Quirinale nella retribuzione (complessiva) degli
amministratori pubblici, la nostra indagine prosegue: stiamo
cercando di valutare a quanto ammonterebbero i risparmi e le
prime indicazioni ci dicono che si tratterebbe di una cifra
considerevole. Abbiamo chiesto ad altri amici, come Sandro
Brusco (tra i fondatori di Fare per Fermare il declino; Ndr)
che è stato tra i primi a parlarne, di condividere con noi
questa campagna”. (Public Policy)
GAV