Fine vita, passi avanti al Senato. Nodo cure palliative

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di Marta Borghese

ROMA (Public Policy) – Sul fine vita, in Parlamento, un primo passo c’è stato e per alcuni anche un po’ a sorpresa. Mercoledì mattina, infatti, al Comitato ristretto composto da senatrici e senatori delle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato, il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo, relatore per la 10a commissione, si è presentato con una prima proposta di testo e anche se da altre parti all’intero della maggioranza – Lega e Forza Italia – invitano alla cautela, tutti riconoscono che si è trattato di un’apertura significativa.

C’è chi lo ha percepito come un passo in avanti di FdI: “Le percezione saranno tante, è un tema sensibile, ognuno darà la sua interpretazione secondo la sua sensibilità e coscienza però ritengo che sia un passo avanti del Comitato ristretto”, commenta a Public Policy il senatore Zullo.

I PALETTI DELLA CONSULTA E IL NODO DELLE CURE PALLIATIVE

“Il Comitato ristretto ha ricevuto il mandato di elaborare un’ipotesi di articolato che possa essere quanto più condiviso possibile. Nelle prime sedute abbiamo seguito una fase di ascolto per capire se ci fosse la condivisione di alcuni principi e sulla base di questo ascolto oggi abbiamo elaborato delle ipotesi su alcuni principi”, spiega ancora Zullo.

Quali? “Il valore della vita, che per noi è ritenuto un diritto indisponibile e inviolabile. E poi il principio di eccezionalità del ricorso al fine vita laddove ricorrano le condizioni poste a fondamento delle sentenze della Corte costituzionale, in una persona già inserita in un programma di cure palliative”. Da una parte, dunque, i quattro paletti fissati dalla Corte: irreversibilità della patologia, presenza di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute dal paziente intollerabili, dipendenza da trattamenti di sostegno vitale, capacità della persona interessata di prendere decisioni autonome, libere e consapevoli. Dall’altra, però, il nodo delle cure palliative, ritenute dai relatori conditio sine qua non per aprire alla possibilità di accedere a un percorso di fine vita assistito, che riguarderà, dunque, soltanto persone “già inserite in un programma di cure palliative”.

È su questo aspetto che si cercherà una quadra tra le forze di maggioranza.

FI E LEGA SI RISERVANO DI VALUTARE. ZANETTIN: C’È VOLONTÀ DI AFFRONTARE IL TEMA

“Quella di oggi è una risposta a chi diceva che facevamo soltanto melina: c’è la volontà, da parte dei relatori, di affrontare il tema”, spiega a Public Policy il senatore di FI Pierantonio Zanettin, relatore del provvedimento per la commissione Giustizia. Parla di ricerca di un “consenso più ampio” su quella che, al momento, è soltanto un’ipotesi di testo.

Una bozza dei primi due articoli, però, c’è, e ora l’intenzione di Fratelli d’Italia sembra quella di voler procedere con ulteriori articoli nelle prossime sedute: “Non un testo finito – precisa Zullo – ma una base su cui discutere“.

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@BorgheseMarta