di Riccardo Pieroni
ROMA (Public Policy) – Dopo i voti sugli emendamenti per la revisione del catasto la maggioranza si divide nuovamente sulla Delega fiscale. Mercoledì sera, nel corso di una seduta turbolenta della commissione Finanze, il centrodestra ha votato in maniera compatta a favore di due emendamenti – presentati dalla Lega – che avevano ricevuto il parere negativo di Governo e relatore, il presidente della VI di Montecitorio Luigi Marattin (Iv).
Una proposta – respinta per un voto, 23 a 22 – riguardava i principi e criteri direttivi per la revisione delle addizionali comunali e regionali all’Irpef. L’altro emendamento, invece, su cui si è registrato un pareggio (23 a 23), si occupava della “progressiva introduzione di una compartecipazione da parte degli enti locali all’Irpef in luogo delle addizionali comunali e regionali”.
Successivamente la commissione si apprestava a votare un altro emendamento – sempre della Lega, a prima firma Alberto Gusmeroli – relativo all’esenzione Imu per le case inagibili o occupate abusivamente ma nel corso delle dichiarazioni di voto sulla proposta Marattin ha deciso di sospendere la seduta, fra le proteste, in particolare, di FdI, Lega, Forza Italia e dell’ex sottosegretario al Mef Alessio Villarosa (Misto). “Dinanzi a un’evidente difficoltà del Pd e 5s di votare contro una proposta di buonsenso, e forse non avendo neanche i numeri, Marattin, che è anche relatore alla delega, ha addotto come pretesto la troppa confusione in commissione per sospendere la seduta e tentare il rinvio del voto a domani. È inaccettabile”, hanno affermato in una nota i deputati leghisti che erano presenti in commissione.
Al termine della seduta di mercoledì sera si è svolto dunque un ufficio di presidenza in cui è stato deciso di sconvocare la seduta di giovedì mattina e si è deciso di procedere in questa maniera anche per le altre sedute della prossima settimana.
Al momento, ha poi specificato Marattin parlando con i cronisti, l’approdo nell’aula della Camera della Delega è “confermato al 19 aprile. Io ho rimesso le cose a Palazzo Chigi perché adesso le scelte spettano a loro. Si può andare sempre in aula senza mandato al relatore o si può ritirare il provvedimento. Ma sto elencando gli estremi, in mezzo c’è lo spazio per ulteriori mediazioni. Noi le abbiamo già fatte tutte. Ora le mediazioni devono essere al livello del presidente del Consiglio. Ho annullato le convocazionii perchè così non si può andare avanti. Le condizioni politiche sono tali per cui così le riforme non si fanno. Urge un chiarimento ad altissimo livello”.
Giovedì mattina Marco Osnato, capogruppo di Fratelli d’Italia nella VI di Montecitorio, ha chiesto – attraverso una nota – il ritiro della Delega, evidenziando come mercoledì sera “un centrodestra finalmente unito” ha dimostrato che “il Governo sulla legge delega fiscale non ha alcuna intenzione di dialogare e continua ad imporre al Parlamento e alla nazione un diktat inaccettabile”. Secondo il deputato di Leu Luca Pastorino, invece, ”le scene viste ieri in commissione Finanze non sono accettabili, ancora di più di fronte alla necessità di unità nella crisi internazionale che stiamo affrontando. Ora bisogna sedersi al tavolo, come già suggerito nelle scorse settimane, con intenzioni serie. E mettendo a parte i toni da campagna elettorale che animano le destre. La riforma fiscale non può essere realizzata con la preoccupazione leghista sul sorpasso di Fratelli d’Italia“.
Sempre nella giornata di giovedì, si è tenuta una riunione del Carroccio tra il leader Matteo Salvini e i responsabili economici del partito: è emerso che la Lega e gli altri partiti del centrodestra di governo chiederanno un incontro al presidente del Consiglio Mario Draghi con l’obiettivo di “evitare aumenti di tasse su casa, affitti e risparmi”.
In serata è infine arrivata una nota di Palazzo Chigi:
“Il Governo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse. Il presidente Draghi ha dichiarato più volte questo impegno sin dall’inizio del suo mandato, in Parlamento, in incontri pubblici con il mondo imprenditoriale e industriale, ai vertici internazionali e anche nei vari confronti con i leader delle forze di maggioranza. Nel caso della delega fiscale, il presidente Draghi ha specificato, anche di recente, che il provvedimento non porta incrementi sull’imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse. Il Governo non tocca le case degli italiani. E lo stesso sarà per gli affitti e per i risparmi”.
“La prossima settimana sono previsti incontri con i leader dei partiti del centrodestra di Governo”. (Public Policy)
@ri_piero