ROMA (Public Policy) – Mentre il premier Giuseppe Conte si prepara a far valere le ragioni dell’Italia durante il Consiglio europeo (previsto per il 28 e 29 giugno), e il Governo deve ancora distribuire le deleghe a viceministri e sottosegretari, in Parlamento si sono insediate finalmente le commissioni permanenti e i lavori sono pronti a partire.
Con la Lega che, per quanto riguarda i temi economici, punta sul condono fiscale e sullo stop alla riforma delle Bcc. E il Movimento 5 stelle che, con Luigi Di Maio, annuncia per questa settimana un decreto fiscale in cui far slittare e-fattura per i benzinai, eliminare studi di settore, redditometro, spesometro, split payment. Sopra a tutto incombe il monito duplice del ministro dell’Economia, Giovanni Tria: non si può fare nuovo debito per spendere e nel 2018 non si possono varare misure che comportino una spesa.
Ma per avere più respiro per i prossimi anni, come implicitamente scritto anche nelle risoluzioni al Def approvate dalle Camere, il Governo andrà in Europa a chiedere più flessibilità: ovvero di rinviare di un anno il pareggio di bilancio (oggi previsto per il 2020) e aumentare leggermente rispetto alle attese il rapporto deficit/Pil 2019. Così da avere un po’ più di spazi di manovra per il prossimo anno, da impegnare in legge di Bilancio, visto che già solo lo sblocco delle clausole Iva costerà circa 12,5 miliardi di euro.
LE COMMISSIONI ‘ECONOMICHE’
Per quanto riguarda le commissioni economiche, sono diventati presidenti: Daniele Pesco (M5s, qui la sua intervista a Public Policy) della commissione Bilancio del Senato e Claudio Borghi (Lega) di quella della Camera. Alberto Bagnai (Lega) della commissione Finanze di palazzo Madama e Carla Ruocco (M5s) della Finanze di Montecitorio.
Come annunciato da Borghi, il primo atto delle due commissioni Bilancio sarà l’audizione del ministro Tria, che potrebbe tenersi tra questa e la prossima settimana. Borghi auspica poi che il decreto fiscale arrivi insieme al quadro programmatico (che dovrebbe però arrivare in settembre) e annuncia che, con un imput dal collega Bagnai in Senato, la Lega potrebbe presentare un ddl per bloccare la riforma delle Bcc (sull’argomento – come anticipato da Public Policy – il Carroccio ha presentato nelle Camere due risoluzioni in tal senso). Proprio oggi però un comunicato congiunto di Federcasse, Confcoooperative e i tre gruppi bancari cooperativi (Iccrea Banca, Cassa Centrale Banca, Cassa Centrale Raiffeisen) chiedono che la riforma (ormai alle battute finali) sia portata a compimento e si attui al massimo entro gennaio 2019.
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VIC