(Public Policy) – Roma, 22 mag – “Non c’è nessuna black-
list dei giornalisti semplicemente ci è stato suggerito dal
nostro ufficio comunicazione che se un giornalista a cui
abbiamo rilasciato una intervista ha travisato o riportato
una notizia falsa, forse la prossima volta è meglio
registrare l’intervista. Mi sembra una prassi corretta. È un
suggerimento dell’ufficio comunicazione, che io ho accolto”.
Risponde così il deputato 5 stelle Riccardo Fraccaro, dopo
una conferenza stampa alla Camera piuttosto agitata,
convocata per la presentazione della proposta di iniziativa
popolare sul ‘Quorum zero’ e poi virata sulle polemiche
interne al Movimento sulla messa all’indice dei cronisti
“non affidabili”. Quindi nessun diktat dallo staff?
“Assolutamente no, non se lo possono permettere, perché sono
pagati da noi”, replica secco Fraccaro.
CRIMI (M5S): NESSUNA BLACK LIST, SOLO SUGGERIMENTI DA STAFF
(Public Policy) – Roma, 22 mag – “Vademecum? Semmai abbiamo
ricevuto un decalogo: non avrai altro capogruppo che me…”
. Scherza Vito Crimi, capogruppo del M5S in Senato sulla
presunta black-list dei cronisti “non affidabili”, nel corso
di una conferenza stampa convocata per presentare una
proposta di legge di iniziativa popolare “Quorum zero” su
referendum e legge elettorale.
“Noi abbiamo due staff, uno alla Camera e l’altro al
Senato, che ci aiutano a migliorare la comunicazione”,
aggiunge ma “nessuna black list” dei giornalisti.
“Non parlerei di fase due nella comunicazione ma piuttosto
di una fase di maturazione per passare da una comunicazione
passiva ad una attiva“, spiega ancora Crimi, che preferisce
parlare di “indicazioni” da parte dello staff della
comunicazione del M5S.
“Quello che raccontiamo purtroppo non viene mai fuori ma la
colpa è reciproca“, ammette il capogruppo al Senato dei 5
stelle: dei giornalisti a suo dire “perché troppo attenti al
gossip” e “nostra – afferma Crimi – che siamo nuovi e
inesperti”.
Quanto alla riforma della legge elettorale, oggetto del
vertice di maggioranza sulle riforme di stamani, Crimi
ricorda il ddl presentato dal M5S, con tre punti precisi:
“limite dei due mandati, ripristino delle preferenze,
incandidabilità dei condannati”. (Public Policy)
FEG