di Viola Contursi
ROMA (Public Policy) – È stato uno dei primi decreti del Governo Meloni, che ha prorogato gli aiuti finanziari previsti per il caro energia fino a fine anno, e ha introdotto anche grandi novità come lo sblocca trivelle e la riduzione della percentuale del superbonus. Mercoledì il decreto Aiuti quater, da 9 miliardi di euro finanziari in deficit, ha incassato la seconda fiducia, alla Camera, dopo l’approvazione prima di Natale al Senato.
Vediamo nello specifico le principali misure contenute nel decreto, a partire da quelle in materia energetica e ambientale:
SBLOCCA TRIVELLE
Il decreto contiene la misura, osteggiata da parte delle opposizioni, cosiddetta “sblocca trivelle”, ovvero la norma che, per aumentare la produzione di gas naturale nazionale, sblocca le nuove concessioni di estrazione di gas nei mari italiani destinabile ai clienti finali industriali a prezzo accessibile. Nello specifico, viene innanzitutto previsto che le concessioni ammesse potranno operare anche nelle aree interessate dai cosiddetti vincoli aggiuntivi di esclusione previsti dal Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTesai), quali vincoli fissati a livello locale (regioni, province, comuni, etc.) e non espressamente formalizzati in norme di rango primario o derivanti da accordi internazionali. Rimangono pertanto in essere solo i divieti e/o le restrizioni alle attività upstream specificatamente costituiti da atti legislativi previgenti al PiTesai, quali, in sostanza, i divieti per le attività a mare e i divieti in Alto Adriatico per ragioni di subsidenza.
La norma ha aperto alle trivellazione nell’Alto Adriatico “nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalle linee di costa superiore a 9 miglia e aventi un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a una soglia di 500 milioni di metri cubi”; e ha sbloccato nuove concessioni in deroga, in tutta Italia, tra le 9 e le 12 miglia.
SUPERBONUS
Il decreto ha ridotto la percentuale della detrazione riconosciuta per il superbonus, nel 2023, portandola dal 110 al 90%. La norma, tuttavia, proroga al 31 marzo 2023 il termine previsto per l’utilizzo della detrazione del 110% per le spese sostenute da persone fisiche sugli edifici unifamiliari e riconosce, a determinate condizioni di reddito familiare e di titolarità del bene, la possibilità di vedersi riconosciuta la detrazione nella misura del 90 per cento anche per le spese sostenute per le unità immobiliari nel 2023. Inoltre, l’agevolazione con aliquota nella misura del 110% viene riconosciuta fino al 2025 ai soggetti del terzo settore che esercitano servizi socio-sanitari e assistenziali e i cui membri del consiglio di amministrazione non percepiscono alcun compenso. Viene prevista anche la corresponsione di un contributo in favore dei soggetti che si trovano nelle condizioni di reddito di riferimento inferiore a 15.000 euro.
Al Senato è stata inoltre inserita una norma che prevede che, per sopperire alle esigenze di liquidità delle imprese che hanno realizzato interventi edilizi rientranti nella disciplina del superbonus, Sace possa concedere garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie e soggetti abilitati al credito, per finanziamenti a favore di imprese che realizzano interventi.
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@VioC