di Francesco Ciaraffo
Qualche novità (come le nuove regole sui voucher e la proroga dello sgravio contributivo per gli over 35 e, sul lato fiscale, la compensazione crediti/debiti Pa) e molte correzioni (come il differimento dell’entrata in vigore della stretta sui contratti a tempo determinato). Dopo la Camera, anche il Senato ha approvato – in via definitiva – il dl Dignità, il primo provvedimento di “peso” del Governo Lega-M5s, dopo un iter lungo e a tratti disordinato.
Alla Camera il percorso in commissione è avanzato più volte a rilento e in più occasioni è sembrato che la macchina di Governo non sia ancora oliata. Mentre al Senato in commissione, a causa dell’ostruzionismo del Pd, è stato deciso di far arrivare il testo in aula senza mandato al relatore. Il provvedimento – come voluto dal ministro Luigi Di Maio – è stato approvato da entrambi i rami del Parlamento senza la fiducia.
Ma vediamo le novità inserite a Montecitorio (a Palazzo Madama non è stato modificato).
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@fraciaraffo