Il dl Pnrr dopo il passaggio alla Camera: da PagoPa ai consultori

0

di Giuseppe Pastore e Valentina Pigliautile

ROMA (Public Policy) – Il decreto di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza si appresta a ricevere, entro la settimana, il primo via libera da parte dell’aula della Camera. Il voto di fiducia è arrivato martedì, per un decreto che dopo l’ok finale a Montecitorio passerà al Senato, in seconda lettura, per l’approvazione definitiva. Un provvedimento omnibus in cui alle disposizioni sulla governance del Pnrr si alternano, ad esempio, norme in materia sanitaria e di lavoro.

E sono stati proprio gli interventi in questi settori a tenere banco nel confronto tra maggioranza e opposizioni durante i lavori in commissione Bilancio. Tanto che, nel corso dell’iter nella V di Montecitorio, si sono susseguiti incontri tra le forze politiche e gli esponenti del Governo titolari del dossier per tentare la strada della convergenza su alcuni temi.

Nulla da fare, tuttavia, sul taglio ai fondi ‘Ospedali sicuri’: il programma, infatti, è stato trasferito fuori dal Pnrr e sarà finanziato tramite i fondi nazionali ex articolo 20 della legge del 1988 sull’edilizia sanitaria.

Ecco di seguito alcune delle principali modifiche apportate nel corso dell’esame in commissione.

PAGOPA, CONTROLLO ANTITRUST SU MODIFICA ASSETTO SOCIETARIO 

Su PagoPa è passata la linea proposta dal Governo con un emendamento poi approvato in commissione. Viene, infatti, attribuita l’intera partecipazione azionaria detenuta dallo Stato nella società PagoPa, all’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato (Ipz), in misura non inferiore al 51%, e al fornitore del servizio universale postale per la quota restante.

Si prevede, inoltre, che le operazioni di modifica del controllo societario saranno sottoposte alla disciplina in materia di concentrazioni e dovranno essere sottoposte al controllo preventivo dell’Antitrust (Autorità garante della concorrenza e del mercato). E poi c’è il ruolo di Poste che non potrà stipulare patti abbiano per effetto l’esercizio di un’influenza dominante su PagoPa.

Quanto allo statuto della società PagoPa Spa, l’amministratore unico o l’organo delegato dovrà essere espressione del socio che detiene la maggioranza delle azioni rappresentative del capitale sociale (Ipz). In caso di composizione collegiale dell’organo amministrativo, la maggioranza dei suoi membri sarà espressione del socio che detiene la maggioranza delle azioni rappresentative del capitale sociale e saranno riservate all’organo delegato “le proposte di deliberazione in materia di servizi prestati tramite piattaforma tecnologica per l’interconnessione e l’interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni e i prestatori di servizi di pagamento abilitati e la piattaforma digitale per le notifiche, nonché di nomina e revoca dei dirigenti con responsabilità strategica”.

CONSULTORI, SI APRONO LE PORTE ALLE ASSOCIAZIONI ‘PRO-LIFE’ 

Con un emendamento approvato in commissione e passato in sordina (almeno fino a quando le opposizioni non hanno sollevato la questione), si prevede che le Regioni organizzino i servizi dei consultori e possano avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche della collaborazione di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel campo del sostegno alla maternità.

continua – in abbonamento

@cg_pastore @_ValPigliautile

(foto cc Palazzo Chigi)