Il dl Sicurezza approvato alla Camera: introdotte 11 nuove fattispecie di reato

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di Marta Borghese

ROMA (Public Policy) – L’assemblea di Montecitorio ha dato giovedì il primo via libera, dopo il voto di fiducia di martedì, al dl Sicurezza, che reca “disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”.

Un testo approvato dal Cdm il 4 aprile scorso, che va convertito entro il prossimo 10 giugno, e che alla Camera non ha subito alcuna modifica. Per rispettare il calendario, anzi, nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia che avevano all’esame il provvedimento è stata applicata una “doppia tagliola” sugli emendamenti e sulle dichiarazioni di voto.

L’ASSORBIMENTO DEL PRECEDENTE DDL 

Il decreto assorbe il precedente ddl, finito su un binario morto al Senato dopo oltre un anno di esame parlamentare, a un passo dal voto a Palazzo Madama e dopo l’ok della Camera ottenuto nel settembre scorso. Alla luce della necessità di correggere alcune coperture finanziarie erroneamente previste per il 2024, infatti, il ddl avrebbe avuto bisogno di una terza lettura alla Camera. Così, per motivazioni “di necessità e urgenza”, il Governo ha proceduto all’emanazione del decreto che lo ha assorbito.

Proprio sulla questione di metodo, il segretario di +Europa Riccardo Magi ha presentato ricorso sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato dinnanzi alla Corte costituzionale, che si esprimerà ad ottobre.

NUOVI REATI E CIRCOSTANZE AGGRAVANTI 

Secondo quanto evidenziato dal dossier del centro studi di Camera e Senato, il dl introduce 11 nuove fattispecie di reato e 11 nuove circostanze aggravanti, già in vigore a partire dal 12 aprile (giorno successivo alla pubblicazione in Gu). La questione della “vacatio legis”, cioè della compressione del periodo di tempo per l’entrata in vigore delle nuove norme penali, era stata al centro di diverse osservazioni da parte dei costituzionalisti auditi. Sempre secondo il centro studi sono 6 i decreti con cui l’attuale Governo è intervenuto in materia penale, sui 94 emanati (sono stati 12, su 146 dl emanati, nella precedente legislatura).

Quanto al contenuto, il dl si struttura in 39 articoli suddivisi in 6 capi: contrasto al terrorismo, sicurezza urbana, tutela del personale in servizio, disposizioni sulle vittime di usura, norme sull’ordinamento penitenziario e disposizioni finali.

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@BorgheseMarta