ROMA (Public Policy) – Torna il giudizio sintetico nella scuola primaria e cresce il peso del voto di comportamento, determinante sia per l’ammissione all’anno successivo sia per l’acquisizione del credito scolastico, con riparazioni pecuniarie in caso di reati ai danni del personale scolastico. È quanto prevede la revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico, nonché di indirizzi scolastici differenziati promossa dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Un disegno di legge approvato mercoledì in aula alla Camera (154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti) senza modifiche rispetto al testo già approvato dal Senato: sono stati respinti, infatti, durante l’esame in commissione Cultura, tutti i 64 emendamenti proposti da Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.
La riforma, che si compone di tre articoli, apporta modifiche in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di sezioni a metodo didattico differenziato (Montessori, Agazzi, Pizzigoni) e di tutela dell’autorevolezza e del decoro delle istituzioni e del personale scolastici.
All’approvazione della legge, seguirà un’ordinanza del ministro sulle modalità di valutazione nella scuola primaria. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, il ministro provvederà, poi, con appositi regolamenti, alla revisione complessiva della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
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MAR