ROMA (Public Policy) – Dal coordinamento in materia di sicurezza, sviluppo, integrazione, pace e tutela dei diritti umani nel Mediterraneo, anche attraverso meccanismi stabili di consultazioni rafforzate, all’intensificazione delle collaborazioni industriali bilaterali nel settore della cooperazione economica, industriale e digitale. Prevedendo anche l’istituzione di un “servizio civile italo-francese” e di un comitato ad hoc di cooperazione frontaliera.
Il disegno di legge che ratifica e esegue il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata, fatto a Roma il 26 novembre 2021, è in corso di esame in commissione Esteri alla Camera (la relatrice è Lia Quartapelle del Pd).
Vediamo, più da vicino, il contenuto dell’accordo:
LA NUOVA DIMENSIONE ITALO-FRANCESE
Un dossier dei tecnici della Camera ricorda come la sottoscrizione a Roma del trattato italo-francese si collochi “nella cornice di un rilancio del processo d’integrazione europea con l’affermazione di una dimensione franco-italiana accanto al lungo e collaudato sodalizio franco-tedesco, emblematizzato dal Trattato dell’Eliseo del 1963, siglato dal generale de Gaulle e dal cancelliere Adenauer, quali fulcri della stabilità e del rilancio del disegno europeo”.
E anche a seguito della Brexit, “il rilancio della dimensione italo-francese come cooperazione rafforzata all’interno dell’Unione europea ha così acquisito nuovo appeal, mentre Parigi mirava a consolidare ulteriormente l’asse con la Germania, con un nuovo trattato, emblematicamente sottoscritto ad Aquisgrana, il 22 gennaio 2019, dal presidente Macron e dalla cancelliera Merkel, che introduce una clausola di reciproca assistenza armata in caso di aggressione, similmente a quella delineata all’interno dell’Alleanza Atlantica, ed al quale si aggiungono convenzioni sia ancora in ambito militare sia di sicurezza interna”.
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IAC
(foto cc Palazzo Chigi)