Immigrazione, la soluzione M5s che punta sui controlli in mare

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ROMA (Public Policy) – Modificare il codice della navigazione, in materia di esercizio dei poteri di polizia in mare, per “accelerare e rendere più efficaci, già durante la navigazione, le indagini per il contrasto di fenomeni criminali rilevanti, come, ad esempio, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“. Prevedendo una maggiore presenza della polizia giudiziaria a bordo delle navi, in modo da dare “uno strumento in più allo Stato per contrastare, tramite una sorta di longa manus, i reati commessi” già “in mare aperto”. È questo l’obiettivo della proposta di legge del Movimento 5 stelle alla Camera per contrastare l’immigrazione clandestina, a prima firma di Alfonso Bonafede.

La posizione del M5s per contrastare l’immigrazione clandestina, espressa dal vicepresidente di Montecitorio Luigi di Maio, è che, in materia, serve una legge, non un “futile” codice di condotta per le Ong. Di Maio aveva pubblicato un post in cui chiedeva di far lavorare il Parlamento anche ad agosto, se necessario, per approvare la pdl 5 stelle.

Per ora le convocazioni dell’aula e delle commissioni di Montecitorio sono previste per settembre. Dunque, se ne riparlerà, forse, alla ripresa dei lavori.

OBIETTIVI PROPOSTA
Come spiega la relazione illustrativa, l’obiettivo della proposta è quello di predisporre “un quadro giuridico complessivo per l’applicazione delle normative esistenti e dei loro potenziali sviluppi futuri, mediante alcuni strumenti ritenuti utili per contrastare con maggiore efficacia le attività illecite ed esercitare i poteri di controllo, prevenzione e repressione spettanti allo Stato”. La proposta Bonafede interviene, in particolare, sulle disposizioni del codice della navigazione “in alcune sue parti rimasto fermo al 1942” secondo “due principali linee d’indirizzo”.

Ovvero: disciplinare “meglio” alcuni istituti di diritto interno, come le funzioni di polizia giudiziaria conferite dal codice con specifico riferimento all’accertamento dei reati commessi nell’esercizio della navigazione e introdurre o modificare disposizioni “che, nell’ambito dell’ordinamento nazionale, attuano istituti del diritto internazionale o ne disciplinano positivamente l’esercizio”, per costituire un quadro generale “per l’esercizio dei poteri riconosciuti allo Stato negli spazi di propria sovranità nell’alto mare, non soggetto alla sovranità” nazionale.

ESTENSIONE FUNZIONI POLIZIA GIUDIZIARIA
La pdl estende l’ambito di esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria, previste dall’articolo 1235 del codice della navigazione. Si considerano funzionari di polizia giudiziaria gli ufficiali superiori e inferiori del Corpo delle capitanerie di porto, i sottufficiali e il restante personale militare della categoria ‘nocchieri di porto’ e ai dirigenti e funzionari dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac; Ndr), che conferisce la qualifica in relazione alle funzioni esercitate. Prevista anche l’estensione della competenza “rispetto ad alcuni gravi reati” commessi durante la navigazione marittima, tra cui: inquinamento e disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, riduzione o mantenimento in schiavitù, tratta di persone e traffico di organi.

IAC

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