di Marta Borghese
ROMA (Public Policy) – Il voto sugli emendamenti al ddl Fine vita slitta a settembre nelle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato. È quanto emerso dalla seduta congiunta di ieri in cui sono stati dichiarate ammissibili tutte le proposte di modifica presentate al testo.
Le due settimane che precedono la pausa estiva, quindi, saranno dedicate all’illustrazione delle 143 proposte emendative, depositate da tutti i gruppi tranne la Lega. “Dedicheremo queste due settimane all’illustrazione degli emendamenti”, ha confermato all’esito della riunione il presidente della 10a di Palazzo Madama, Francesco Zaffini (FdI). Un tempo conosco, anche, per consentire “immagino, ai relatori, di presentare i loro emendamenti”, precisa.
Il lavoro, secondo quanto si apprende, potrebbe concentrarsi soprattutto sull’articolazione del comitato nazionale, oggetto anche di un intervento emendativo di Forza Italia, che ne ha chiesto la rimodulazione su tre sezioni territoriali, una per il Nord, una per il Centro e una per il Sud. “Su questi apriremo, come da regolamento, ai sub emendamenti – ha aggiunto Zaffini -. Vediamo se su un argomento così delicato ognuno sarà disposto a spogliarsi un po’” delle proprie convinzioni.
In ogni caso il voto degli emendamenti, come anticipato, slitterà a settembre. Sul punto, secondo quanto appreso, si è registrata la convergenza di tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e di opposizione, alla luce dell’approfondimento richiesto dall’argomento.
“Noi siamo pronti a fare altri passi seri in avanti“, ha dichiarato a Public Policy il Zaffini. “Su una materia così delicata tutti noi ci dobbiamo un po’ spogliare”, ha evidenziato precisando però che nessuno può pensare che a farlo debba essere soltanto l’altro.
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@BorgheseMarta