ROMA (Public Policy) – Nel dl Fiscale collegato alla manovra (pubblicato sabato scorso, 26 ottobre, in Gazzetta ufficiale), è stato confermato l’articolo che istituisce dal 2020 la nuova IMPi per le piattaforme petrolifere, rubricato “Imposta immobiliare sulle piattaforme marine” e non più “Imposta municipale propria per le piattaforme marine” come in alcune bozze circolate le scorse settimane. La nuova imposta infatti vuole essere distinta all’Imu ed esclude altre pretese impositive da parte dei Comuni sulle piattaforme di coltivazione di idracarburi nel mare territoriale: si specifica infatti che l’IMPi è istituita “in sostituzione di ogni altra imposizione immobiliare locale ordinaria sugli stessi manufatti”.
Si prevede che la tassazione venga effettuata sulla base dei soli valori contabili ma, nella nuova versione, non compare più la riduzione forfetaria al 20% (nella precedente bozza era previsto che la base imponibile potenziale venisse determinata nella misura appunto del 20%). La stima del gettito è quindi rivista da 6 a 30 di euro milioni circa nel 2020.
L’aliquota è fissata al 10,6 per mille, con la precisazione che il gettito relativo alla parte del 7,6 per mille è riservato allo Stato e la differenza (gettito riferito al restante 3 per mille) è attribuito ai Comuni che dovranno essere individuati con decreto apposito. Si stima una base imponibile potenziale di circa 2,85 miliardi di euro: applicando l’aliquota fissata al 10,6 per mille si determinerebbe un maggior gettito IMPi su base annua di circa 30 milioni di euro, di cui 21,5 milioni allo Stato e 8,5 milioni ai Comuni.
Solo per il 2020, il gettito di circa 30 milioni sarà versato in un’unica soluzione (entro il 16 dicembre) allo Stato, che provvederà, previa riassegnazione delle somme ad apposito capitolo dello stato di previsione del ministero dell’interno, a ripartire la quota di spettanza ai Comuni che saranno individuati con il decreto successivo.
Considerando gli effetti sulla deducibilità dell’imposta, la relazione tecnica allegata alla norma stima per il 2021 un gettito di 22,44 milioni, per il 2022 di 25,68, per il 2023 di 24,42, per il 2024 di 21,18 e per il 2025 di 22,80.