Imprese e partecipazione dei lavoratori: le proposte

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ROMA (Public Policy) – Attuare l’articolo 46 della Costituzione, ai sensi del quale, al fine dell’elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle imprese.

È questo l’obiettivo di alcune proposte di legge alla Camera, in corso di discussione nelle commissioni Finanze e Lavoro. I relatori sono Giovanni Currò (M5s) e Camillo D’Alessandro (Iv).

Vediamo, nel dettaglio, i contenuti delle varie proposte di legge (FdI, FI, Lega e Pd):

PROPOSTE FDI E FI: DA STATUTO PARTECIPATIVO A CONSIGLI GESTIONE 

La pdl Cirielli (FdI) consta di un unico articolo di delega. Tra i principi e i criteri direttivi vi è la determinazione dei requisiti minimi dell’impresa per l’adozione dello statuto partecipativo, condizione necessaria per l’accesso ai benefici.

I requisiti, anche alternativi, consistono: nell’istituzione di organismi congiunti, costituiti da rappresentanti dell’impresa e dei lavoratori, con poteri di indirizzo, controllo, decisione e gestione; nella previsione di procedure formali, vincolanti e garantite, di informazione e consultazione preventiva e di controllo dei rappresentanti dei lavoratori sulle decisioni più rilevanti dell’impresa; nella distribuzione ai lavoratori dipendenti di una quota del profitto o del reddito di impresa tramite azioni e nell’accesso collettivo dei lavoratori dipendenti al capitale dell’impresa gestito attraverso la costituzione di associazioni di lavoratori che abbiano tra i propri scopi un utilizzo non speculativo delle azioni e l’esercizio della rappresentanza collettiva a livello societario.

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IAC