(Public Policy) Roma 29 ago – Via l‘Imu di giugno 2013, impegno a eliminare anche la seconda rata, poi Service tax dal 1 gennaio 2014, con lo stanziamento nella legge di stabilità di almeno 2 miliardi a disposizione dei comuni per non alzare troppo le aliquote. Ecco cosa c’è da sapere sul dl Imu, Cig, esodati uscito ieri da palazzo Chigi.
A COMUNI 2,4 MLD PER COMPENSAZIONE PRIMA RATA
I Comuni verranno rimborsati per 2,4 miliardi di euro per i mancati introiti
della prima rata dell’Imu 2013 su prime case e terreni
agricoli. Lo stabilisce la bozza del dl Imu, Cig ed esodati
uscita dal Consiglio dei ministri di ieri.
Decreto su cui, rivela una fonte di governo, i tecnici sono
ancora al lavoro per limare le norme sulle coperture.
Era stata l’Anci a gran voce a chiedere la compensazione
per i Comuni dei mancati introiti derivanti dall’abolizione
dell’Imu 2013. Nella bozza del dl Imu entrata ieri a Palazzo
Chigi ancora era previsto un contributo da versare ai Comuni
come compensazione sia per il 2013 che per il 2014.
Nella bozza uscita dal Cdm però compare la compensazione per i
Comuni soltanto per quanto riguarda la prima rata (quella di
giugno 2013), effettivamente abolita. Per definire quanti
soldi andranno ai Comuni a seguito dell’abolizione della
seconda rata, spiega una fonte di governo, si dovrà
ovviamente aspettare il decreto collegato alla legge di
stabilità che dovrà abolire definitivamente anche la rata di
dicembre per prime case e terreni agricoli. Per quanto
riguarda il 2014, invece, ci penserà la Service tax a
compensare i mancati introiti.
Una fonte interna all’Anci, inoltre, fa sapere che non è
facile il conteggio degli introiti presunti dai Comuni per
l’Imu 2013, con cui è alle prese il Mef. Non sapendo infatti
della sua abolizione, ogni Comune quest’anno aveva
deliberato proprie aliquote per la tassa sugli immobili. Per
fare un conteggio complessivo dei mancati introiti, quindi,
si deve recuperare ogni delibera comunale e farne la somma.
2,5 MLD DI ANTICIPO LIQUIDITÀ 2013 PER I COMUNI
Un anticipo di liquidità di 2,5 miliardi ai Comuni, entro il 5 settembre 2013. È
l’intervento previsto all’art. 9 della bozza del decreto per
l’abolizione dell’Imu entrata ieri in Consiglio dei
ministri.
Il testo infatti prevede che “il ministero eroga, entro il
5 settembre 2013, ai Comuni e alle Regioni a statuto
ordinario e ai Comuni della Regione Siciliana e della
Regione Sardegna, un importo di 2.500 milioni di euro, quale
ulteriore anticipo su quanto spettante per l’anno 2013 a
titolo di Fondo di solidarietà comunale”. A un allegato
viene rimandata la ripartizione per ciascun comune.
PER IMPRESE E PROFESSIONISTI DEDUCIBILITÀ AL 50%
Le imprese e i liberi professionisti dal 2014 potranno dedurre l’Imu sui beni
strumentali al 50% ai fini della determinazione del reddito
di impresa e del reddito degli esercenti arti e professioni.
Lo stabilisce l’articolo 5 della bozza del dl su Imu, Cig ed
esodati entrata ieri in Cdm.
All’articolo 5 della bozza si legge: “L’imposta municipale
propria è deducibile ai fini della determinazione del
reddito di impresa e del reddito degli esercenti arti e
professioni nella misura del cinquanta per cento. La
medesima imposta è indeducibile ai fini dell’Imposta
regionale sulle attività produttive”.
Per quanto riguarda l’entrata in vigore delle disposizioni,
si legge nella bozza, “hanno effetto a decorrere dal periodo
d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 e delle stesse non si
tiene conto ai fini della determinazione dell’acconto delle
imposte sui redditi dovute per il medesimo periodo
d’imposta”.
NON SI PAGA SU FABBRICATI INVENDUTI E SFITTI
L’abolizione della seconda rata dell’Imu si applica anche ai fabbricati costruiti e
destinati alla vendita ma sfitti. L’esenzione vale anche per
il 2014 a patto che i fabbricati restino sfitti e invenduti.
È quanto prevede l’articolo 2 della bozza del decreto legge
entrato in Consiglio dei ministri di ieri.
Alle agevolazioni previste dal decreto beneficiano anche le
cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad
abitazione principale e relative pertinenze dei soci
assegnatari in quanto equiparate all’abitazione principale.
della residenza anagrafica.
IRPEF AL 50% SU TERRENI E FABBRICATI SFITTI
Viene reintrodotta al 50% l’Irpef sui terreni non affittati e sui fabbricati sfitti,
che non sono assoggettati all’Imu. Lo stabilisce l’articolo
6 della bozza del dl su Imu, Cig e esodati, così come
entrata ieri in Consiglio dei ministri.
Nella bozza del dl si legge: “Il reddito dominicale dei
terreni non affittati e il reddito dei fabbricati non locati
assoggettati all’imposta municipale propria, ad eccezione
del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione
principale e quello delle relative pertinenze, concorrono
alla formazione della base imponibile dell’imposta sul
reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali
nella misura del cinquanta per cento”.
Si legge ancora “le disposizioni del comma 1 hanno effetto
a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre
2013”.
LE FORZE ARMATE E DI POLIZIA NON PAGANO
Ai fini dell’abolizione dell’Imu non sono richieste le condizioni di dimora abituale
e di residenza anagrafica per il personale militare e civile
delle Forze Armate e di Polizia. È quanto prevede l’articolo
2 comma 4 del decreto legge entrato ieri in Consiglio dei
ministri che recita: “Ai fini dell’applicazione della
disciplina in materia di Imu concernente l’abitazione
principale e le relative pertinenze, a un unico immobile,
iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come
unica unità immobiliare, posseduto dal personale in servizio
permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di
polizia ad ordinamento militare, nonché da quello dipendente
delle Forze di polizia ad ordinamento civile e non concesso
in locazione, non sono richieste le condizioni della dimora
abituale e della residenza anagrafica”.
TERMINE APPROVAZIONE BILANCIO PREVISIONE ENTI LOCALI AL 30/11
Il termine per l’approvazione del bilancio di previsione 2013 dei Comuni e
delle Province è prorogato al 30 novembre 2013. Lo prevede
la bozza del decreto legge entrata ieri al Consiglio dei
ministri, sull’abolizione dell’Imu (e altre misure, come il
rifinanziamento della Cassa integrazione).
Si legge infatti nel documento: “Il termine per la
deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013 degli
enti locali di cui all’art. 151 del Testo unico delle leggi
sull’ordinamento degli enti locali […] già prorogato al 30
settembre 2013 […] è ulteriormente differito al 30
novembre 2013”.
Un secondo comma dell’art. 10 (che riguarda appunto il
differimento per l’approvazione dei bilanci) stabilisce
invece che, per l’anno 2013, “le deliberazioni di
approvazione delle aliquote e delle detrazioni, nonché i
regolamenti dell’imposta municipale propria, acquistano
efficacia a decorrere dalla data di pubblicazione nel sito
istituzionale di ciascun Comune”.
COMUNI ENTRO NOVEMBRE POSSONO DECIDERE DI FAR PAGARE TARES 2013
Per il 2013 i Comuni potranno stabilire, con un regolamento da adottarsi entro il
30 novembre, di far pagare l’ultima rata della Tares secondo
i criteri del principio di “chi inquina paga”. Lo si legge
nella bozza del decreto Imu, Cig ed esodati, così come
entrata ieri in Consiglio dei ministri.
L’articolo 7 della bozza del dl elenca i criteri cui dovrà
essere assoggettata la Tares (prima di essere assorbita
nella Service Tax dal 1° gennaio 2014): “Commisurazione
della tariffa sulla base delle quantità e qualità medie
ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in
relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte
nonché al costo del servizio sui rifiuti;
determinazione delle tariffe per ogni categoria o
sottocategoria omogenea moltiplicando il costo del servizio
per unità di superficie imponibile accertata, previsto per
l’anno successivo, per uno o più coefficienti di
produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti;
introduzione di ulteriori riduzioni ed esenzioni”.
FONDI PER CIG ERANO 400 MILIONI POI AUMENTATI A 500
I nuovi fondi stanziati dal Governo per il rifinanziamento della Cassa integrazione
guadagni dovevano essere originariamente 400 milioni e sono
diventati 500 milioni in poco più di un’ora.
Nella bozza del decreto su Imu, Cig ed esodati entrata ieri
in Consiglio dei ministri, infatti, il Titolo II parla di
400 milioni di euro per rifinanziare parte della Cig. Ma il
decreto varato ieri poi definitivamente da Palazzo Chigi ha
stanziato 500 milioni di euro per la Cig.
Nella prima bozza del dl a parziale copertura dei 400
milioni veniva individuato un taglio di 250 milioni di euro
nel 2013 al Fondo per l’occupazione.
RIDUZIONE CEDOLARE SECCA GIÀ PER L’ANNO FISCALE 2013
La riduzione dal 19 al 15% dell’aliquota della cedolare secca per contratti a canone
concordato, decorre dal periodo d’imposta in corso al 31
dicembre 2013. È quanto prevede l’articolo 4 della bozza del
decreto legge entrato ieri in Consiglio dei ministri.
PROROGA A TRE ANNI SPERIMENTAZIONE CONTABILITÀ ENTI LOCALI
Un bilancio di previsione finanziario “riferito a un orizzonte temporale almeno
triennale che, nel rispetto del principio contabile
dell’annualità, riunisce il bilancio annuale e il bilancio
pluriennale”. É quanto previsto all’art. 11 della bozza di
decreto sulla cancellazione dell’Imu entrata ieri in
Consiglio dei ministri.
L’articolo introduce delle “integrazioni e modifiche al
decreto legislativo 118 del 2011” che riguardava
“Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli
enti locali e dei loro organismi”.
Quel provvedimento stabiliva un periodo di sperimentazione
dei nuovi criteri contabili di 2 anni, che col decreto di
ieri viene esteso a 3 anni.
Inoltre, la bozza arrivata sul tavolo del Governo, prevede
“l’istituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità in
contabilità finanziaria, in sostituzione del fondo
svalutazione crediti”.
Viene abolito, si legge ancora nel documento, l’art. 12 del
decreto del presidente del Consiglio del 28 dicembre 2011,
riguardante “il risultato di amministrazione”.
AMPLIAMENTO FUNZIONI DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI
La Cassa depositi e prestiti può acquistare obbligazioni bancarie nell’ambito di
operazioni di cartolarizzazione di crediti derivanti da
mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali. È
quanto prevede l’articolo 8 comma b della bozza del decreto
legge entrato al Consiglio dei ministri di ieri.
Si modificano con questo testo le funzioni della Cdp previste
all’articolo 5, comma 8 bis, della legge 269 del 2003.
Il nuovo testo introduce il comma 8 ter che recita: “Fermo
restando quanto previsto dai commi precedenti, la Cassa
depositi e prestiti S.p.A. può acquistare obbligazioni
bancarie garantite emesse a fronte di portafogli di mutui
garantiti da ipoteca su immobili residenziali e/o titoli
emessi ai sensi della legge 30 aprile 1999, n. 130,
nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad
oggetto crediti derivanti da mutui garantiti da ipoteca su
immobili residenziali”.
TAGLIO DEL 10 PER CENTO ALLE SPESE DEI CONSUMI INTERMEDI
La bozza del decreto legge entrato ieri in Consiglio dei ministri, e sulla quale il
Governo sta ancora lavorando, prevede che una parte della
copertura finanziaria provenga dalla riduzione del 10% dal
taglio delle spese dei consumi intermedi, ad esclusione
delle spese obbligatorie, e della categoria degli
investimenti fissi lordi. Con decreto del ministro
dell’Economia e delle finanze possono essere disposte
variazioni compensative”.
La bozza del decreto però non specifica quanti milioni
verranno tagliati tra le spese dei consumi intermedi. Al
posto della cifra ci sono i puntini di sospensione, che in
queste ore saranno riempiti.
SERVICE TAX, IN LEGGE STABILITà ALMENO 2 MLD A COMUNI PER NON ALZARE ALIQUOTE
Il Governo stanzierà, nell’ambito della legge di stabilità che verrà presentata
entro il 15 ottobre, almeno 2 miliardi di euro a
disposizione dei Comuni per evitare aumenti indiscriminati
delle aliquote della Service tax. Lo rivela una fonte di
governo.
I due miliardi, spiega la fonte, saranno messi a
disposizione dei Comuni come “paracadute”, così che la
Service tax non sia più pesante della somma di Imu e Tares.
Un paracadute che andrà ad addizionarsi al tetto massimo per
le aliquote che verrà inserito sempre nella legge di
stabilità. (Public Policy)
LEP – VIC – SAF