L’IMU SECONDO STAGNARO (FARE) E POLILLO (MEF)

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STAGNARO (FARE): LETTA NON TOCCARE L’IMU, È UNA TASSA GIUSTA

(Public Policy) – Roma, 26 apr – “Caro presidente Enrico
Letta, non si faccia indurre in tentazione: lasci stare
l’Imu sulla prima casa”. Al massimo pensi al costo del
lavoro. Inizia così la lettera aperta al premier incaricato
che l’economista Carlo Stagnaro, tra i fondatori del
movimento liberista “Fare per Fermare il declino”
(alle elezioni 1,11% di voti alla Camera e 0,90% al Senato)
e direttore ricerche dell’Istituto Bruno Leoni pubblica
sul Foglio di Giuliano Ferrara. Una lettera che, a
differenza di quanto afferma il leader del Pdl Silvio
Berlusconi, difende l’Imu definendola “una tassa giusta, se
mai una tassa può essere giusta”.

L’Imposta municipale unica, per Stagnaro, “risponde a
esigenze che difficilmente possono essere accomodate, con
altrettanta efficacia, da un tributo diverso”. Per
l’economista “ci sono almeno tre ragioni per cui, in una
logica di revisione del sistema tributario, l’Imu non deve
essere toccata. La prima è di equilibrio tra le diverse
categorie di contribuenti”.

L’Italia, scrive Stagnaro, “non si distingue per
l’accanimento fiscale sulla casa, ma sul reddito da lavoro
(con un cuneo fiscale di 11-13 punti superiore alla media
Ocse) e da impresa (con un ‘total tax rate’ del 68,3 per
cento contro una media del 42,7 per cento). Se riteniamo che
l’obiettivo prioritario della politica economica debba
essere creare condizioni favorevoli agli investimenti e
all’occupazione, è lì che bisogna mettere le mani, non nella
tassazione degli immobili”.

La seconda ragione è legata “alla natura della finanza
pubblica locale, della quale l’Imu è l’architrave […] La
maggior parte della spesa pubblica locale va a vantaggio di
chi possiede un immobile. È quindi sensato che siano questi
ultimi a contribuire di più. Fare altrimenti, comporterebbe
un’asimmetria intollerabile”.

In terzo luogo, sottolinea Stagnaro, “c’è la questione
dell’equità. Una tassazione proporzionale sugli immobili è
quasi per definizione progressiva sui redditi, in quanto il
risparmio è una forma di accumulo, e accumula chi può
permetterselo. Con un’aggravante tutta italiana: poiché c’è
una forte correlazione tra età e ricchezza (cioè i ‘ricchi’
sono tendenzialmente i ‘vecchi’), concentrare il prelievo
sulla ricchezza patrimoniale significa trasferire dai padri
ai figli”.

Insomma, conclude l’economista, sarà anche un paradosso ma
“mantenere l’Imu sulla prima casa equivale a rinunciare, per
esempio, alla deducibilità del costo del lavoro ai fini Irap
(che richiederebbe circa 6,5 miliardi). La scelta è tra un
mondo dove i figli vivono da disoccupati nella casa dei
padri esentasse, e uno dove hanno un reddito con cui stare
in affitto mentre i genitori rinunciano alla settimana
bianca”. (Public Policy)

IMU, POLILLO: SI PUÒ RIMBORSARE CON I BOT, MA SOLO COME INTERVENTO PONTE

(Public Policy) – Roma, 26 apr – Con la casa bisogna evitare
“una doppia tassazione. L’Imu, oggi, colpisce
il possesso del bene; mentre l’imposta del registro e sulle
plusvalenze il momento dell’eventuale trasferimento di
proprietà. Un’operazione assurda, in contrasto con qualsiasi
logica di carattere economico. Giustificata solo
dall’emergenza finanziaria. Che il nuovo Governo – questa
almeno è la speranza – dovrebbe lasciarsi alle spalle”. Lo
scrive nel suo blog sull’Huffington Post il sottosegretario
all’Economia uscente Gianfranco Polillo.

Passando poi alle eventuali modifiche, Polillo precisa che
“ogni eventuale intervento deve essere coperto, dal punto di
vista finanziario. È stato ipotizzato di far ricorso
all’emissione di titoli di Stato (dal centrodestra, Fratelli
d’Italia in primis; Ndr). Può essere un intervento ponte in
attesa di trovare, entro la fine dell’anno, una soluzione
più congrua. L’eventuale accordo con la Svizzera, sulla
tassazione dei capitali colà residenti, potrebbe essere, ad
esempio un buon viatico. Dalle relative maggiori entrate
deriverà l’ampiezza delle possibili modifiche”. (Public
Policy)

GAV