Inizia, tra le polemiche, l’iter parlamentare del dl Infrastrutture

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ROMA (Public Policy) – È iniziato questa settimana nelle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera l’iter parlamentare del dl Infrastrutture, approvato dal Consiglio dei ministri nella riunione del 19 maggio. Nella giornata di mercoledì il dl è stato incardinato nelle due commissioni.

Il passaggio del dl al Quirinale (ne abbiamo parlato nella newsletter in collaborazione con Will Media) ha portato ad alcune modifiche al testo, tra cui l’espunzione di una norma relativa ai controlli antimafia, fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture Salvini. Da qui, il botta e risposta tra il Colle e il Mit, che ha fatto sapere di avere “già pronta per l’aula” una proposta del vicepremier “per aumentare al massimo” controlli e certificazioni antimafia.

Relatori del provvedimento sono i due presidenti di commissione, Mauro Rotelli (FdI) per l’VIII e Salvatore Deidda (FdI) per la IX. A quanto si apprende al termine dell’ufficio di presidenza congiunto, i gruppi parlamentari avrebbero presentato una lista di 175 (111 al netto dei doppioni) soggetti da audire, che dovrà tuttavia essere ridotta per arrivare a circa 15 soggetti per gruppo.

Tra i soggetti di cui è stata richiesta l’audizione (nella lista ancora da sfoltire) figurano Anac (su richiesta di Avs, M5s e Pd), Direzione investigativa antimafia (su richiesta del M5s) e Direzione nazionale antimafia e terrorismo (su richiesta di Avs).

Resta ancora da decidere la data per lo svolgimento delle audizioni. A quanto si apprende, l’ufficio di presidenza avrebbe proposto di svolgerle nelle giornate del 4 e 5 giugno, ma nel corso dell’Udp sarebbe stato fatto notare il probabile slittamento delle attività dell’aula della prossima settimana (data la concomitanza con le iniziative sui territori in vista del referendum dell’8 e 9 giugno).

Per questo, spiegano le fonti, è probabile che le audizioni slittino dopo il referendum, nella settimana del 9 giugno, mentre il termine per la presentazione degli emendamenti potrebbe essere fissato per il 13 o il 16 giugno.

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GIS

(foto cc Palazzo Chigi)