Italia-Israele, Letta riceve Netanyahu a Villa Madama

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ROMA (Public Policy) – Dopo l’accensione delle candele Chanukkah all’interno del Tempio Maggiore di Roma, ieri pomeriggio, oggi per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per il nostro premier Enrico Letta è stato il giorno dell’incontro ufficiale, a Villa Madama.

Tra i temi sul tavolo i rapporti economici Italia-Israele (con la firma di 12 accordi), la questione del nucleare iraniano, la Siria e – ovviamente – la questione palestinese.

GLI ACCORDI FIRMATI

Alle 15 il premier Enrico Letta e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno firmato il documento conclusivo del vertice tra i due Paesi che si è svolto oggi a Villa Madama.

Italia e Israele hanno sottoscritto una serie di accordi, dodici in tutto, tra cui uno su politica e sicurezza (firmato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano), uno su energia e acqua (firmato dal titolare del Mise Flavio Zanonato) e uno su tecnologia e istruzione (con firma del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza).

LE PAROLE DI LETTA

“Abbiamo espresso preoccupazione profonda per la situazione in Libia, abbiamo condiviso valutazioni che faranno parte di un percorso decisionale che assumeremo insieme su questi temi. Abbiamo discusso anche di altri scenari, ho espresso il nostro auspicio che il processo di pace in Medio Oriente vada avanti”.

Lo dice il premier Enrico Letta durante la conferenza stampa finale a Villa Madama insieme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Vogliamo per i nostri amici palestinesi che il 2014 sia l’anno della svolta e perchè il processo di pace aiuterà l’intera area – aggiunge Letta – Siamo convinti che per il benessere del popolo palestinese e dello Stato ebraico si possa arrivare a una soluzione pacifica”.

Per quanto riguarda l’Iran, Letta vuole “incoraggiare il processo che guarda alla denuclearizzazione nel campo militare iraniano, rispetto all’intesa raggiunta a Ginevra noi italiani guardiamo con fiducia”. A gennaio ci sarà infine la conferenza “Ginevra 2” sulla crisi siriana, e il premier italiano auspica “che l’arsenale chimico venga distrutto nel più breve tempo possibile”.

LE PAROLE DI NETANYHAU

“Noi vogliamo la pace, noi lavoriamo per la pace, ma rimane il problema del terrorismo, della violenza, dei gruppi che non accettano il nostro stile di vita. Sono vicini di casa nostra, e noi ci vogliamo assicurare che ci sia sicurezza dopo la pace che faremo con i palestinesi“. Lo dice il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la conferenza stampa finale a Villa Madama insieme al premier Enrico Letta.

“Quello che vediamo in Siria non è connesso con Israele e Palestina, idem in Iraq o in Libia – dice il leader del Likud – C’è una questione che riguarda il futuro del mondo arabo, di come le società arabe possano trovare democrazia e crescita”. Per Netanyahu “la più grande domanda rimane aperta: cosa succede se nell’instabilità che abbiamo aggiungiamo un altro fattore, un’arma nucleare in Iran?“.

Una forza, quella iraniana, che il primo ministro israeliano definisce degna di “un oscuro medioevo“, un regime che “continua a promuovere il terrorismo nei cinque continenti, finanziando gruppi terroristi come Hamas” nella Striscia di Gaza. (Public Policy)

GAV