ROMA (Public Policy) – È un testo profondamente cambiato quello che esce da Palazzo Madama sulla riforma della legge elettorale, tanto da guadagnarsi il nome di Italicum 2.0. Abbassata la soglia di ingresso alla Camera mentre è stata alzata quella per ottenere il premio di maggioranza; entra nel testo anche la cosiddetta clausola di salvaguardia, cioè l’entrata in vigore della nuova legge elettorale dal 1° luglio 2016.
OK ALL’ACCORDO DI MAGGIORANZA – Regge l’accordo di maggioranza, frutto dell’accordo del Nazareno tra il premier, Matteo Renzi, e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Scende dall’8% al 3% la soglia di sbarramento (che diventa unica, senza distinzione tra partiti che si presentano soli o in coalizione) per entrare nella nuova Camera dei deputati, mentre viene alzata (dal 37% al 40%) l’asticella per ottenere il premio di maggioranza. Quest’ultimo non sarà più assegnato alla coalizione che avrà raccolto il maggior consenso, ma alla singola lista. Qualora nessuna delle forze in campo raggiungesse il 40% è previsto un ballottaggio senza la possibilità di apparentamenti.
CAPILISTA E PREFERENZA – Uno dei punti più dibattuti della riforma è stato quello riguardante i capilista bloccati, quindi di fatto nominati dalle segreterie di partito. La nuova legge elettorale introduce un sistema misto tra preferenze e nominati: sono bloccati i capilista, mentre gli altri candidati saranno eletti con le preferenze (possibili fino a due e divise per genere). Contro questa definizione si è schierata la minoranza del Pd, che aveva presentato degli emendamenti per fare in modo che la composizione della Camera fosse attribuita per il 70% con le preferenze e per il 30% con i nominati. Possibile, per i capilista, la multicandidatura, ma solo per un massimo di 10 collegi.
I 100 COLLEGI – Il nuovo meccanismo elettorale si basa su 100 collegi plurinominali (non più 120 come previsto dal testo della Camera). Il provvedimento contiene una delega al governo per la loro definizione.
LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA – L’Italicum non entrerà in vigore subito dopo la sua approvazione, ma dal 1° luglio 2016. È l’effetto della cosiddetta clausola di salvaguardia, anch’essa frutto dell’accordo di maggioranza.
OK ALLA NORMA ANTI-FLIPPER – Tra le altre novità introdotte in Senato, la cosiddetta norma anti-flipper. Con la norma si cerca di evitare il rischio di sfavorire le liste più piccole, che potrebbero non ottenere seggi attraverso i quozienti interi né con i resti più alti. Il testo prevede un meccanismo di ripartizione dei seggi in base al quale la lista eccedentaria (quindi quella che ha raccolto più voti) cede il seggio a quella deficitaria (quindi quella più piccola) non dove ha raccolto più voti ma dove la lista minore ha raccolto più consensi (la cosiddetta norma anti-flipper).
ERASMUS E MILITARI AL VOTO NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO – Approvato a Palazzo Madama, un emendamento per permettere l’esercizio del voto agli studenti fuori dall’Italia per il programma Erasmus. “Possono votare per corrispondenza nella circoscrizione estero, previa opzione valida per un’unica consultazione elettorale, i cittadini italiani che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti”, prevede l’emendamento.
Rispetto a una versione originale della proposta di modifica, che prevedeva che i voti degli studenti erasmus fossero conteggiati nella lista elettorale in cui sono iscritti, la riformulazione approvata prevede che i voti verranno calcolati nella circoscrizione estero. L’opzione, “redatta su carta libera, sottoscritta dall’elettore e corredata di copia di valido documento di identità, deve pervenire al Comune di iscrizione elettorale entro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali. La richiesta è revocabile entro il medesimo termine ed è valida per un’unica consultazione. Essa deve contenere l’indirizzo postale al quale inviare il plico elettorale e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti”, si legge nel testo. Lo stesso emendamento prevede poi che possano votare, sempre per la circoscrizione Estero, i militari in missione all’estero anche se impegnati in operazioni in Paesi con cui l’Italia non intrattiene rapporti diplomatici.
LETTURA DEFINITIVA? – Durante un’assemblea dei senatori Pd nelle scorse settimane, il premier, Matteo Renzi, aveva spiegato che “la seconda lettura” in Senato della legge elettorale “dovrebbe essere quella definitiva”. Alcune forze della maggioranza, però, spingeranno per l’introduzione di alcune modifiche ulteriori. “Vogliamo ancora migliorare il punto” delle preferenze e dei capilista bloccati, aveva spiegato il senatore Ap Gaetano Quagliariello. (Public Policy) FRA