ROMA (Public Policy) – Il 1° gennaio 2024 è entrata in vigore la legge di Bilancio.
Una manovra finanziaria, ha commentato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che “interviene su due grandi urgenze: ridurre le liste d’attesa e valorizzare il personale sanitario. In tre anni destiniamo 11,2 miliardi di euro in più al fondo sanitario, garantiamo risorse importanti per il rinnovo dei contratti degli operatori sanitari, aumentiamo la remunerazione delle prestazioni aggiuntive e si rifinanziano i piani operativi delle Regioni per ridurre le liste d’attesa. Aumentano le risorse per il fondo dell’Alzheimer, garantiamo fondi per l’aggiornamento dei Lea e per rafforzare l’assistenza territoriale con nuove assunzioni. Abbiamo salvaguardato il personale sanitario dagli effetti della norma sulle pensioni escludendo i trattamenti di vecchiaia e limitando l’impatto sulle pensioni anticipate”. “Nel corso del prossimo anno – ha detto ancora Schillaci – contando sul proficuo coinvolgimento del Parlamento, saremo impegnati a portare a compimento i disegni di legge collegati alla manovra per la riorganizzazione della rete ospedaliera e il riordino delle professioni sanitarie”.
Il via libera definitivo, da parte dell’aula della Camera è arrivato lo scorso 29 dicembre (dopo l’approvazione con fiducia del Senato il 22 dicembre). I voti favorevoli sono stati 200, 112 i contrari e 3 gli astenuti. Le principali misure in materia di medicina e sanità hanno riguardato, innanzitutto, l’incremento del Fondo sanitario nazionale: 3 miliardi di euro che si aggiungono ai 2,3 stanziati con la legge di Bilancio 2023, per un totale di 5,3 miliardi per il 2024; 4 miliardi in più per il 2025 e 4,2 miliardi in più per il 2026. Sono stati poi stanziati 2,4 miliardi di euro per il rinnovo contrattuale del personale del Servizio sanitario nazionale.
Con una modifica all’articolo 33 del testo originario, il Governo ha apportato dei correttivi in materia di pensioni dei sanitari e dei dipendenti degli enti locali. In particolare, l’adeguamento delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali sarà limitato ai soli casi di accesso al pensionamento anticipato, indipendentemente dall’età anagrafica. Rispetto alle pensioni anticipate la decurtazione sarà ridotta per ogni mese di posticipo del pensionamento fino all’annullamento totale se si resta al lavoro per 36 mesi. La norma rivista dal Governo, inoltre, consente ai dirigenti medici e sanitari nonché agli infermieri del Ssn di presentare domanda di autorizzazione per il trattenimento in servizio anche oltre il limite del quarantesimo anno di servizio effettivo e comunque non oltre il settantesimo anno di età.
Per quanto riguarda la riduzione delle liste d’attesa è stata aumentata la tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive di medici e infermieri: 100 euro per i medici; 60 euro per infermieri (raddoppia rispetto ai 30 attuali), per una spesa complessiva di 280 milioni di euro. Sono stati poi rifinanziati i piani operativi per l’abbattimento delle liste d’attesa: le Regioni possono utilizzare una quota non superiore allo 0,4% del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l’anno 2024 (valore 520 milioni di euro). Ed è stato aggiornato il tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati accreditati per l’assistenza specialistica ambulatoriale e per l’assistenza ospedaliera: il limite di spesa è incrementato dell’1% per l’anno 2024, del 3% il 2025 e del 4% a decorrere dall’anno 2026, fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del servizio sanitario regionale.
Sono stati stanziati 250 milioni di euro per l’anno 2025 e di 350 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale, con riferimento ai maggiori oneri per la spesa di personale da reclutare, dipendente e convenzionato. A decorrere dal 2024, aumenta di 10 milioni di euro annui il Fondo vincolato per le cure palliative per la realizzazione delle finalità della legge 38/2010 in tema di cure palliative e terapia del dolore. Rispetto all’aggiornamento dei Lea sono stati stanziati 50 milioni di euro per l’anno 2024 e 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025. Dopo l’ok a un emendamento bipartisan, il Fondo per l’Alzheimer e le demenze è stato incrementato di 4,9 milioni di euro per il 2024 e di 15 milioni per ciascuno degli anni 2025 e 2026. E’ stato poi istituito presso il ministero della Salute un Fondo per i test Next-Generation Sequencing con una dotazione di 1 milione di euro per il 2024 per il potenziamento dei test di profilazione genomica come indagine di prima scelta o approfondimento diagnostico nelle malattie rare per le quali sono riconosciute evidenza e appropriatezza, o nei casi sospetti di malattia rara non identificata.
Sul tema farmaci, si consente alle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale di dispensare farmaci fino ad oggi reperibili solo presso le farmacie ospedaliere, per assicurare su tutto il territorio nazionale un’assistenza farmaceutica omogenea. Si introduce poi una forma di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico dei residenti in Italia che lavorano e soggiornano in Svizzera e che utilizzano il Servizio sanitario nazionale; di alcune categorie di lavoratori frontalieri operanti in Svizzera; dei familiari a carico delle due tipologie di soggetti. La norma inoltre adegua gli importi dovuti da alcune categorie di stranieri residenti, stranieri soggiornanti con permesso di soggiorno per motivi di studio e collocati alla pari – per i quali non è prevista l’iscrizione obbligatoria al Ssn – che decidano di avvalersi della facoltà di iscrizione al Ssn in luogo della stipula di polizza assicurativa. Infine, si prevede una specifica procedura semplificata per consentire gli investimenti immobiliari dell’Inail destinati all’ammodernamento delle strutture sanitarie e all’ampliamento della rete sanitaria territoriale, e un contributo di 1 milione di euro, a decorrere dall’anno 2024, in favore dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà.
Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari sociali e componente della segreteria del Partito democratico, ha evidenziato il “mancato rifinanziamento del Fondo dedicato al contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, un piccolo fondo – ha osservato – che negli ultimi due anni ha potuto contare su 25 milioni che servivano agli enti, alle associazioni e alle famiglie per costruire una progettualità inclusiva in tutte le regioni d’Italia”. Come osservato poi dal senatore di Avs Tino Magni, la manovra “ha ridotto i fondi per la disabilità. È necessario che nel nostro Paese venga riconosciuta la centralità nell’assistenza alle disabilità dei caregiver familiari – ha evidenziato – e una legge nazionale che ne definisca ruoli, compiti e strumenti finanziari di supporto, benefici economici e contributi previdenziali, come avviene in Francia, Spagna e Gran Bretagna ma anche in Polonia, Romania e Grecia”. (Public Policy) FLA