Stadi, scommesse, fisco: le richieste della Lega Serie A

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ROMA (Public Policy) – La situazione di stadi e centri sportivi in Italia è disastrosa. Gli stadi rinnovati sono pochi, ancora meno sono quelli di proprietà, molti impianti sono fatiscenti, sprovvisti di servizi. Spesso molto complicati sono i rapporti con le amministrazioni comunali, senza contare quando interviene l’Anac per bloccare iniziative virtuose e generose adottate dalle squadre o dalle società. Le strutture sono vetuste e spesso vincolate, con lavori bloccati da nodi burocratici. Anche i centri non sono all’altezza del livello sportivo”.

Lo ha detto il presidente della Lega nazionale professionisti Serie A, Lorenzo Casini, in audizione martedì in commissione Istruzione al Senato, sulle prospettive di riforma del calcio italiano.

Gli stadi di serie A dovrebbero essere dichiarati opere strategiche di interesse nazionale – ha aggiunto – con l’attivazione di una cabina di regia a Palazzo Chigi, presieduta dal ministro dello Sport, per esaminare i dossier dei progetti e sbloccarli. Non è una tema di risorse ma di certezza dei tempi e delle procedure. La cabina di regia potrebbe essere formata da tutte le amministrazioni coinvolte. Purtroppo spesso i Comuni non riescono a governare adeguatamente tutti gli interessi pubblici e privati, per cui chiediamo un intervento del livello di governo più alto”.

LE RISORSE

“Rispetto alle risorse le linee d’azione sono tante. Si possono incrementare direttamente le entrate della Serie A intervenendo sulle scommesse e sul gioco, facendo partecipare anche le Leghe a quel tipo di introiti, oppure abolendo il divieto di sponsorizzazione indiretta sul betting. O ancora, agevolare la Serie A nel produrre ricavi, per esempio intervento sulla disciplina legislativa dei diritti audiovisivi o rafforzando ulteriormente le misure di lotta contro la pirateria”. 

“Una terza direttrice – ha aggiunto Casini – riguarda gli incentivi e interventi fiscali, come l’introduzione di tax credit infrastrutture o l’intervento sul tema Irap. Infine, la riduzione dei costi. Si può rivedere ad esempio il tema delle tutele minori Inps con costi molto alti e ingiustificati per le società o un intervento sulla disciplina degli steward e dei voucher che sono un costo sempre e crescente per le society àe una regolamentazione per agenti e procuratori”.

ACCENTRAMENTO DI POTERI

“Il sistema del calcio presenta un’arretratezza di modelli organizzativi e una fragilità istituzionale evidenti sotto vari profili. Tra questi segnalo un eccessivo accentramento di poteri in capo a una sola figura, come ad esempio il presidente federale, e una limitata separazione delle funzioni fondamentali”.

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FLA